I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, dando esecuzione ad un provvedimento emesso dalla locale Procura della Repubblica, hanno notificato ai principali Internet Service Provider nazionali, un provvedimento di inibizione all’accesso (oscuramento) a due siti web attraverso i quali era possibile acquistare calzature contraffatte riproducenti modelli dei noti marchi italiani “Golden Goose” e “Hogan”.

Le attività hanno preso le mosse da un esposto-denuncia presentato da un cittadino che aveva acquistato, su uno di questi siti internet, delle scarpe Golden Goose, uno modello “SuperStar” e un modello “Francy” del prezzo complessivo di circa 250 euro. L’uomo si è rivolto alle Fiamme gialle poiché insospettitosi dalla ricezione di un’email di conferma dell’ordine contenente un modulo di spedizione in lingua cinese, dall’invio di una fattura di accompagnamento delle scarpe che indicava, quale luogo di provenienza della merce, Hong Kong, e dal fatto che gli fosse stata negata la possibilità di poterle restituire.

A questo punto hanno preso avvio gli accertamenti dei finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna che hanno subito riscontrato, anche grazie a mirate perizie, come i prodotti non fossero conformi agli originali e che le calzature fossero prodotte e personalizzate con accessori di produzione e standard di lavorazione non conformi a quelli utilizzati dalla “casa madre” nella produzione originale e vendute a prezzi, rispetto ai valori dei beni genuini, inferiori dal 30% al 50%.

Altra particolarità era data dal fatto che i siti internet scoperti si presentavano, nella loro veste grafica, quasi come “cloni” di quelli ufficiali delle imprese proprietarie dei marchi utilizzando gli stessi colori, loghi, architetture delle pagine e offrendo, anche, immagini dei prodotti genuini tali da indurre in errore i possibili consumatori.

Inoltre, sia la “Golden Goose” che la “Hogan” hanno disconosciuto di intrattenere rapporti con tali siti internet, risultati, sulla base degli accertamenti svolti, gestiti da domini di proprietà di una società con sede in Arizona (USA) e costituiti da soggetti di etnia cinese.

La diffusione della rete internet, ormai, è uno dei principali fattori che vede proliferare il fenomeno della contraffazione e l’impegno del Corpo, in tale settore, è finalizzato alla tutela del mercato dei beni e servizi, ovvero delle imprese oneste e dei consumatori in buona fede.