Sono negativi i primi risultati
delle analisi sui presunti casi di carbonchio segnalati in
Emilia-Romagna. Lo ha reso noto il Servizio stampa della
Regione.
Gli allarmi, legati generalmente all’ apertura di posta, si
sono rivelati infondati. La conferma arriva dall’Istituto
zooprofilattico di Foggia, che sta analizzando le sostanze
estranee trovate nelle buste ”sospette”.

Tutti gli
accertamenti fatti sui reperti provenienti dall’ Emilia-Romagna
– cosi’ come del resto per quelli provenienti dalle altre
regioni italiane – hanno confermato che non c’ era traccia di
agenti chimici, fisici o biologici pericolosi.
”Pur confermando che le segnalazioni pervenute in questi
giorni sono frutto di irresponsabilita’ criminale – ha detto l’
assessore alla Sanita’ Giovanni Bissoni – la Regione
Emilia-Romagna continua a tenere alta la guardia della
prevenzione. Dopo aver messo a punto assieme agli esperti dei
Servizi delle Aziende Usl e Ospedaliere, dell’ Arpa e del
Comando dei Nas di Bologna le misure utili alla prevenzione e
alla gestione coordinata del rischio biologico, e dopo aver
definito e trasmesso a tutti i Servizi interessati e alle
autorita’ competenti le modalità operative da seguire in caso di
allerta, il presidente della Giunta regionale Vasco Errani, ha
infatti costituito, con un apposito decreto firmato venerdi’
scorso, ‘l’ Unita’ di crisi’ per l’ emergenza bioterrorismo”.
L’ individuazione di ”referenti locali”, con la
costituzione di Unita’ di crisi regionali, era stata
espressamente chiesta alle Regioni dal ministro della Salute,
Girolamo Sirchia, che com’ e’ noto ha costituito al Ministero
una Unita’ di crisi nazionale e ha predisposto un piano
strategico per rafforzare i sistemi di allarme e prevenzione del
rischio bioterrorismo. L’ Unita’ di crisi della Regione
Emilia-Romagna e’ composta da sei esperti ed e’ presieduta dallo
stesso assessore. Svolge funzioni di coordinamento tecnico
operativo il dottor Pierluigi Macini, responsabile del Servizio
prevenzione collettiva dell’ Assessorato, che e’ anche il
referente locale del Ministero. All’ Unita’ di crisi il decreto
del presidente Errani attribuisce ”i piu’ ampi poteri nell’
espletamento delle proprie funzioni, rientranti nell’ emergenza
bioterrorismo”. Essa dovra’, inoltre, ”raccordarsi
autonomamente con gli altri organismi e strutture operanti”
nell’ ambito di questa emergenza.