L’ inflazione è in rallentamento.
Lo stesso sta avvenendo per i prezzi industriali alla produzione
e per quelli internazionali delle materie prime. Il rientro del
prezzo del petrolio, assieme al rallentamento economico
mondiale, ha influito sul sistema dei prezzi permettendo all’
inflazione di restare sotto controllo.


Questa situazione ha consentito alla Banca centrale europea
di ritoccare al ribasso il tasso d’ interesse di riferimento,
portandolo il 9 novembre scorso al 3,25 per cento. Nel Paese l’
indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati
si è attestato a settembre del 2001 al 2,6%, dopo avere
superato a gennaio e aprile la soglia del 3%.
Il rallentamento dei prezzi -nota l’ Ufficio studi dell’
Unioncamere regionale- è emerso ancora più evidente nella
città di Bologna che concorre, assieme ad altre grandi città ,
alla formazione dell’ indice nazionale. In settembre i prezzi al
consumo del capoluogo di regione sono aumentati tendenzialmente
del 2,4% rispetto al 3,1% di gennaio.
Nelle altre città dell’ Emilia-Romagna la situazione
ufficiale divulgata da Istat è relativa al mese di luglio. La
crescita più lenta è stata rilevata a Piacenza con +1,7%
rispetto al +2,2 per cento di gennaio. L’ aumento più elevato
è stato riscontrato a Modena: +3,5% rispetto al +3,0% di
gennaio. Sopra la soglia del 3% si trova inoltre Parma, Reggio
Emilia e Ravenna.