Casa, formazione, lavoro, integrazione culturale e governo dei flussi migratori in una logica di concertazione sociale. Sono questi gli obiettivi di fondo dell’ accordo firmato in Regione dal presidente, Vasco Errani e dai rappresentanti degli enti locali, delle associazioni economiche, dei sindacati e delle organizzazioni del terzo settore.

L’ intesa, che -come ha spiegato l’ assessore alle politiche sociali Gianluca Borghi- conclude un percorso iniziato un anno fa ed è propedeutica alla nuova legge regionale prevista per i primi mesi del 2002, punta a considerare l’ immigrazione come una opportunità di sviluppo ed a favorire la migliore integrazione e pari condizioni di accesso per gli immigrati regolari -circa 130 mila in Emilia Romagna, pari al 3% della popolazione-. Per la casa l’ accordo, che segnala la richiesta crescente di alloggi in affitto a prezzi bassi anche per l’ alto numero di ricongiungimenti, indica la necessità di nuove iniziative pubbliche e private, anche con il recupero del patrimonio edilizio esistente. Sul fronte del lavoro essenziale è il ruolo dei servizi per l’ impiego e la collaborazione fra enti locali ed associazioni economiche per favorire accesso al lavoro, formazione ed orientamento professionale. Sul piano dell’ integrazione l’ intesa sottolinea il ruolo dei servizi per la prima infanzia, i centri per le famiglie e più in generale della scuola materna. La Regione si impegna a dare impulso ai progetti per aiutare l’ inserimento sociale ed educativo degli immigrati, giovani ed adulti. La Regione e le parti firmatarie dell’ accordo chiedono poi che le istituzioni vengano coinvolte nella stima dei fabbisogni e nella definizione dei flussi per programmare le politiche di accoglienza. Per questo c’ è un impegno per attivare accordi con i paesi di origine degli immigrati per favorire l’ incontro fra domanda ed offerta e sviluppare in loco e nel territorio della regione iniziative di formazione professionale.