Il ”giro” di una cinquantina di
ragazze giovanissime, importate clandestinamente dall’ Est con
la promessa di un lavoro e invece schiavizzate e costrette a
prostituirsi, fruttava circa un miliardo al mese a una banda di
russi e italiani sgominata nel corso dell’ operazione ”Galina”, battezzata con il nome della donna ucraina al vertice dell’
organizzazione, che ha portato all’ arresto di 15 persone.


35 le perquisizioni eseguite nelle province di Modena, Bologna
Ferrara e Como. Ognuna di loro, privata del passaporto, doveva consegnare
18.500.000 lire al mese a Galina Deresh, 36 anni, la donna
violenta e spietata che gestiva l’ attività tramite sue pedine
di fiducia. Dopo tre mesi le
prostitute-schiave potevano mettersi in proprio, consegnando
però alla banda il 50% del guadagno giornaliero. Del ”giro”
facevano parte pure una minorenne e due ragazzi reclutati anche
loro nei paesi dell’ Est e messi sulla strada, mentre alcune
delle prostitute-schiave, una volta arrivate in Italia all’
aeroporto di Venezia o Bologna, in qualche caso venivano vendute
a bande di sfruttatori albanesi o affittate per qualche giorno a
facoltosi clienti del Veneto.
L’ operazione congiunta del Gico della Guardia di Finanza di
Bologna e della Polizia -che ha portato anche al sequestro di
una carabina, oltre a euro, dollari, marchi e lire per una somma
totale di circa 100 milioni di lire e documenti falsi- partì nel giugno scorso dalle denunce di alcune ragazze
vittime delle umiliazioni e dei maltrattamenti della banda.