La Regione Emilia-Romagna ha
deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale ”per diverse invadenze contenute nella Finanziaria su alcune materie di competenza regionale”.

Fra le materie oggetto di ricorso ci
sono ”scuola, asili nido, patto di stabilita’, fondazioni bancarie, l’ istituzione di alcuni fondi nazionali per le infrastrutture di interesse locale, i servizi pubblici locali e alcune politiche del lavoro”. Un ricorso riguarda anche ”la legge obiettivo sulle infrastrutture”.
La decisione e’ stata resa nota dal presidente della Regione Vasco Errani durante un convegno a Bologna sullo stato di attuazione della riforma del titolo V parte II della Costituzione, cui ha partecipato anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi. ”Abbiamo deciso una serie di ricorsi alla Corte Costituzionale – ha poi spiegato a margine del convegno Errani – per quello che attiene alcuni articoli della Finanziaria, che riteniamo decisamente invadenti rispetto alle competenze e alle autonomie garantite dalla Costituzione”. Fra gli argomenti, ”le norme che in relazione al patto di stabilita’ sono invadenti rispetto alle autonomie dei Comuni, cioe’ ci siamo fatti interpreti degli interessi e delle prerogative delle autonomie locali. Ma anche la tutela di competenze e prerogative che sono gia’ da anni nelle autonomie locali. Non e’ che stiamo difendendo astrattamente questioni di potere, un braccio di ferro per avere piu’ o meno potere; e’ che in quella visione centralista del Governo si propongono risposte a problemi fondamentali dei cittadini che non saranno mai efficaci: sono i Comuni che conoscono la loro realta’, i loro problemi, e spetta a loro trovare le soluzioni migliori non attendere dall’ alto fantomatici piani nazionali. Questo e’ un errore fondamentale – ha chiuso Errani – e si tratta di trovare le forme migliori per garantire risposte efficaci ai cittadini.
E in questo modo non si fa, quindi bisogna cambiare”.