”Creare un grande istituto di neuroscienze in Italia dedicato esclusivamente alla ricerca e svincolato dall’ ambiente universitario. In questo modo tutti i nostri ragazzi che si trovano all’ estero potrebbero tornare a lavorare nel nostro paese e dare un contributo significativo”.


Rita Levi Montalcini, intervenendo a Modena alla VII conferenza Internazionale sul ruolo delle neutrofine (il fattore Ngf), la scoperta che le e’ valsa il premio Nobel, ha rilanciato questa sua proposta alla quale ha detto di credere molto e che intendere sostenere ”con tutte le sue forze”.
La scienziata italiana ha osservato che ”in futuro i passi avanti gia’ compiuti nello studio delle neutrofine potranno essere utili a patologie come l’ alzheimer, la sclerosi multipla, le ulcere cutanee ed anche l’ aids come malattia su base immunitaria”. Si tratta per la Levi Montalcini di filoni di ricerca nel campo delle neuroscienze che richiedono l’ apporto molti ricercatori e per questo ha riproposto l’ idea di un istituto specifico di indagine che possa giovarsi del contributo dei nostri ricercatori oggi ‘emigrati’ all’ estero.
Fino a sabato in Accademia a Modena continuano le relazioni tecniche sulle sperimentazioni in campo neurobiologico, immunoistochimico e sul ruolo degli ormoni nel trofismo cellulare.