Stanno arrivando chiamate da tutta Italia al numero verde informativo antidoping (800 170001) allestito nel Policlinico di Modena. Dal 18 marzo, giorno di avvio del servizio, a oggi sono oltre 200 le persone che hanno chiamato i medici della scuola di specializzazione di Tossicologia dell’Università di Modena per avere informazioni su farmaci, integratori e più in generale sui rischi dovuti alle pratiche antidoping.


Hanno chiamato soprattutto ciclisti amatori (quasi la metà), ma non sono mancate oltre una decina di telefonate da parte di ciclisti professionisti, poi podisti, frequentatori di palestre, culturisti e per ultimo alcuni calciatori dilettanti. “Le domande più frequenti – spiega Gustavo Savino, uno dei medici impegnati nel servizio – riguardano l’uso della creatina e di sostanze come il probenecid, di cui si è parlato molto di recente in occasione del Giro d’Italia e degli integratori più comuni a base di caffeina, che assunta in dosi elevate è doping, ginseng e guaranà”. Le risposte vengono fornite immediatamente o dopo al massimo 24 ore via fax e o e-mail, “per soddisfare le richieste più specifiche – spiega Savino – anche se a tutti raccomandiamo di non utilizzare integratori perché sono sostanze eccitanti che non aiutano e possono esser dannose. Notiamo spesso una sottovalutazione degli effetti di certe sostanze che se assunte in dosi sbagliate e senza il controllo medico, possono procurare patologie anche gravi”.
Il servizio antidoping, diretto dal prof. Emilio Sternieri, tossicologo esperto di doping e consulente del giudice Guariniello, è attivo dal lunedì al venerdì (dalle 12 alle 14) e fornisce tutte le informazioni su doping, integratori e relativi rischi per la salute. Per rispondere anche alle domande più specifiche, i medici utilizzano un imponente “data base” elaborato negli Stati Uniti dove sono raccolti dati e notizie sui tutti i farmaci in commercio e sui prodotti derivati da erbe medicinali. L’iniziativa fa parte del progetto “Il tallone di Achille – come partecipare senza farsi male”, promosso dagli enti locali modenesi, Coni, Ausl, Policlinico, Università e la casa di cura Villa Igea di Modena.