Sono stati resi noti dall’Ufficio statistica del Comune di Bologna i dati relativi ai matrimoni avvenuti in città nel 2001. Ne emerge un netto sorpasso dei matrimoni civili (672) su quelli religiosi (616).


“Le ragioni di questa tendenza – interviene Niccolò Rocco di Torrepadula, consigliere comunale indipendente di centrodestra, che dal ’96 ha celebrato oltre 2.300 matrimoni civili sui complessivi 3.400 – possono essere legate all’aumento degli stranieri residenti in città (passati dai 4.704 del 1991 ai 17.670 del 2001), che si sposano solo con rito civile. Ma anche il fatto che la cerimonia civile è più rapida di quella religiosa e permette di avere prima la licenza può avere inciso sul sorpasso”. “L’integralismo della curia bolognese – aggiunge Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario Arcigay – ha portato al minimo storico i matrimoni in città. Se a Bologna, e altrove, si riconoscesse ogni tipo di famiglia, i nuclei familiari sarebbero di più di quanto non dicano le statistiche, con grande beneficio della collettività, della qualità della vita e della solidarietà sociale”.