L’assessore Bonaccini interviene sulla delibera che sarà discussa dal consiglio di lunedì sul conferimento di un’area dal Comune alla SpA.

“In relazione al consiglio comunale di lunedì che sarà chiamato a deliberare il conferimento di nuovo patrimonio da parte del Comune di Modena a Meta spa, trovo davvero sorprendenti le critiche mosse da alcuni esponenti di Forza Italia su questa decisione. L’operazione di ingresso di nuovi soci, quali sono i Comuni di Castelfranco, San Cesario più Montecerto, Sestola e Lama, è un fatto importante e positivo, noto da mesi, segno di una capacità di stringere nuove intese e relazioni da parte dell’azienda. Questo obiettivo è per altro indicato come strategico dalla proprietà così come nei documenti che il consiglio comunale di Modena ha approvato. Del resto Meta proprio su questo fronte è stata più volte criticata dalle stesse minoranze. E’ chiaro che, nel momento in cui si allarga il bacino di utenza e si stringono intese, il valore dell’azienda cresce. Ma è altrettanto evidente che non si può pensare di fare intese e di avere nuovi soci e di mantenere la quota del Comune di Modena invariata. Come si fa a sollecitare nuove intese, ad esempio con con Aimag o con altre realtà territoriali, e pensare che Modena continui ad avere l’80% del capitale? Del resto la diminuzione delle quote del nostro Comune è compensata proprio dal valore aggiunto che si trova l’azienda. L’operazione che andrà in consiglio lunedì, col conferimento di un terreno del valore di 10,48 milioni di euro, ha un semplice obiettivo: nel rispetto di un disegno strategico di sviluppo dell’azienda, garantire che, alla fine del processo del complesso processo di quotazione, il Comune di Modena abbia comunque più del 50% del capitale sociale. Una scelta di garanzia in primo luogo verso i cittadini modenesi ma nel rispetto di un percorso di crescita dell’azienda. In questo senso va anche la scelta fatta sul terreno da conferire. Un terreno sul quale già sono collocate buona parte delle attività di Meta e che è stato individuato come è quello più funzionale a garantire uno sviluppo rispetto al piano industriale dell’azienda anche per la capacità di consentire ulteriori sviluppi di quote direzionali e non di Meta stessa”.