Tutti i sindacati della scuola, con eccezione della Cgil, hanno proclamato uno sciopero generale per
il prossimo 14 ottobre negli istituti di ogni ordine e grado. L’iniziativa è stata decisa singolarmente dalle varie organizzazioni sindacali (Gilda, Snals, Cisl, Uil, Unicobas) ognuna delle quali, seppur con diverse sfumature, ha lamentele e contestazioni da fare al governo e al ministro Moratti su numerose questioni.


L’agitazione del 14 ottobre in pratica riassumerà le proteste per il mancato rinnovo del contratto di lavoro, e rilancerà la critica e presa di distanza rispetto alla politica del ministro Moratti, all’avvio della sperimentazione della riforma dei cicli e ai contenuti della legge finanziaria che, a parere di tutti i sindacati, penalizzano il comparto scolastico. Inizialmente la decisione di scioperare il 14 ottobre era stata presa solo dalla Gilda, poi, di fatto, si sono accodate le altre sigle sindacali.
La commissione di garanzia sul diritto di sciopero ha fatto sapere che l’agitazione generale proclamata dalla Cgil per il prossimo 18 ottobre non può essere attuata nella scuola, dal momento che non verrebbe rispettato il termine
di intervallo di 10 giorni imposto dalla legge tra uno sciopero e l’altro nel settore pubblico: il problema è sorto perchè un altro sindacato della scuola, la Gilda, aveva già proclamato per il 14 ottobre uno sciopero del comparto scuola, anticipando tutti. A questo punto, per impedire che i lavoratori della scuola aderenti allo sciopero possano incorrere nelle sanzioni economiche previste per chi viola la legge, i dirigenti dell’ Unicobas scuola hanno deciso di anticipare al 14 la loro iniziativa di protesta. Diversamente da tutte le altre organizzazioni, la Cgil scuola invece non ha fatto alcuna comunicazione ufficiale circa la data dell’ agitazione, ma la confederazione ha confermato che lo sciopero si farà il 18 ottobre e riguarderà anche il comparto pubblico e quello della scuola.