L’Amministrazione comunale non intende ampliare le offerte per le cappelle di famiglia, ma intende fornire un’ampia disponibilità di tombe e fosse per inumazione.

Pubblichiamo una lettera dell’assessore ai servizi demografici, Alvaro Colombo, circa il problema delle file createsi negli ultimi tempi per acquistare aree da destinare a cappelle di famiglia.
L’Amministrazione comunale ha stanziato due miliardi e mezzo di vecchie lire, una cifra importante che consente la realizzazione di 872 nuovi loculi, 222 cellette per resti mortali, 62 aree per tombe a sterro, 288 fosse a terra per inumazioni, 48 aree per tombe di famiglie e un ossario. E ancora cantieri aperti in sette cimiteri su diciassette esistenti sul territorio comunale: fra questi spiccano i lavori che interessano il cimitero monumentale di San Cataldo in cui saranno riaperte buona parte delle gallerie e sanate le infiltrazioni dai tetti. Sono le risposte a situazioni di sofferenza a cui l’amministrazione si è impegnata a dare una soluzione sin dall’inizio della legislatura. In una città in cui mediamente ogni anno si eseguono 1400 sepolture, a differenza di quanto succede in altre realtà, nessuna bara ha mai sostato per tempi più o meno lunghi in attesta che si crei uno spazio. Credo che questo sintetico elenco di dati aiuti a capire che il tema del cimitero in città e nei 16 cimiteri periferici non sia semplice da affrontare. Ma i problemi cerchiamo di affrontarli responsabilmente secondo una graduatoria di priorità. Per quanto riguarda le aree per tombe di famiglia ( 19 milioni di lire per il solo acquisto della piazzola e un grosso numero di milioni di lire per erigere la cappella) l’ultima assegnazione ha riguardato 16 piazzole per le quali sono pervenute altrettante richieste. Tutti i richiedenti hanno visto soddisfatte le loro legittime richieste. Evidentemente qualcuno, forse per meri motivi di interesse, ha creato allarmismo ad arte paventando una carenza di posti che i fatti hanno escluso. Legittimo interrogarsi sul perché alcune persone hanno voluto o dovuto trascorrere un paio di notti all’addiaccio per garantirsi un’area per se e per i propri cari. Sino ad ora le file per garantirsi le piazzole non avevano mai richiesto simili attese. Poi, recentemente, questa consuetudine ha subito un’accelerazione improvvisa e imprevista dilatando i tempi d’attesa. Le cappelle di famiglia sono beni che interessano un’area limitata di cittadini, per tale ragione anche per il futuro non si ha l’intenzione di ampliare questo tipo di offerta. Preferiamo piuttosto che seguire una logica speculativa, attraverso la vendita di aree, dare risposte concrete al bisogno più generale dei cittadini mediante una sempre più ampia disponibilità di tombe e di fosse per inumazione. In conclusione, per evitare disagi e inutili attese , l’Amministrazione, essendo impensabile creare graduatorie “di merito” e rispettando in ogni caso la massima trasparenza, in occasione delle future vendite di aree comunicherà attraverso avvisi pubblici il periodo di presentazione della richiesta e assegnerà le aree con pubblico sorteggio.