Un pranzo casalingo, in compagnia di parenti e amici, senza badare a spese e con un menù tutto a
base di prodotti tipici:è questo, secondo la Coldiretti, il Natale degli italiani, che solo per mangiare spenderanno quest’anno oltre un miliardo e mezzo di euro.


Il panone di Natale in Emilia Romagna, u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la Pabassinas con sa-sapa in Sardegna, la Carbonata con Polenta in Valle D’Aosta, i Canederli in Trentino, la Brovada e muset con polenta in Friuli, i
mustazzoli in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana e l’insalata di rinforzo in Campania, sono – sottolinea la Coldiretti – solo alcuni nomi delle centinaia di specialità gastronomiche regionali che gli italiani riscoprono a Natale.

In un cesto di prodotti ‘doc’ del valore di circa un miliardo
di euro, ad essere preferiti saranno i formaggi (50% del budget tra parmigiano reggiano, grana padano e pecorino sardo), i salumi (35%: Parma, San Daniele, Culatello di Zibello, cotechini
o zamponi di Modena, soppressate calabresi). Molto apprezzato è anche l’olio extravergine d’oliva, con 25 denominazioni protette. E ancora fagioli (quelli di Lamon, di Sarconi e di Sorana), lenticchie (quelle del Castelluccio di Norcia), frutta secca (le nocciole di Giffoni o del Piemonte) e cereali (il farro della Garfagnana) e il riso vialone nano veronese.

Il tour de force alimentare non si conclude però solo tra le mura di casa, tanto che saranno 500 mila, soprattutto giovani (55%), gli ospiti degli agriturismi che durante le vacanze
natalizie si lasceranno tentare dalle golosià delle campagne.