Dopo il foro di proiettile di carabina ad aria compressa scoperto in uno dei bagni del dipartimento di Fisica, facoltà di Scienze, dell’Università di Modena lunedì scorso, si torna a parlare di altri due fori scoperti diverso tempo fa alla facoltà di Economia di via Berengario, dove Marco Biagi insegnava.

Mentre sul primo foro, quello della facoltà di via Campi, sono ancora in corso gli accertamenti da parte delle forze dell’ordine che ritengono probabile che il colpo sia stato sparato dall’esterno verso l’interno con una carabina ad aria compressa, sugli altri due a Economia gli accertamenti sono terminati da parecchio tempo.

Il primo dei due fori, che risale ad almeno tre anni fa, è stato trovato sul vetro di un abbaino che si trova in un corridoio cieco della sede della facoltà di Economia, corridoio che collega le due aule magne.

“Si tratta di una scalfittura più che di un foro – precisa il preside di Economia Andrea Landi – ed è stato scoperto nel 2000. Per quanto mi è dato di sapere gli inquirenti hanno escluso che potesse essere stato provocato da un proiettile quanto piuttosto da uno scalpellino”.

Il secondo foro è stato scoperto sul vetro esterno di una finestra dell’ala est della facoltà nell’aprile dello scorso anno, a poche settimane quindi dall’omicidio di Marco Biagi, “ma potrebbe risalire anche a parecchio tempo prima”, sottolinea ancora Landi.

La finestra in questione, che affaccia su via Berengario, corrisponde ad una stanza “utilizzata – precisa il preside – fino al 2002 come deposito attrezzature poi trasformato in un ufficio”.

Il foro, “che potrebbe essere stato provocato da un proiettile per carabina ad aria compressa ma anche da una biglia scagliata con forza, riguarda solo il vetro esterno della finestra – dice ancora Landi – Il presunto proiettile o la biglia quindi non hanno comunque perforato tutti e due i vetri e non sono entrati nella stanza”.