Si eleva l’eta’ della popolazione e aumenta il numero di ammalati di demenza senile e di Alzheimer. Ogni anno si registrano 96mila nuovi casi di demenza senile con una crescita del 4% sulla popolazione di 65 anni o oltre il 30% degli ultraottantenni e in Emilia Romagna i casi attuali sono 50mila con una incidenza di 9mila casi all’anno.

A confronto esperti italiani ed esteri fra i quali quello che e’ considerato il piu’ grande ricercatore del mondo, Bengd Winblad, hanno affrontato il problema della demenza sia come una naturale degenerazione dell’uomo con il passare degli anni, sia come malattia che puo’ essere curata utilizzando terapie all’avanguardia, ma anche adottando stili di vita che possano prevenirla.

Si e’ parlato, ad esempio, del fatto che un’alimentazione sana possa contribuire a diminuire in maniera sensibile il rischio Alzheimer del 15% sul totale dei possibili malati. Altro elemento che puo’ allontanare il pericolo di incappare nella malattia degenerativa e’ sicuramente quello di mantenere un’attivita’ fisica costante compatibile con l’eta’, evitando la sedentarieta’. Esercitare il cervello in attivita’ come gli scacchi, le parole crociate, ma anche leggere e studiare, sono elementi assolutamente necessari per una buona salute mentale.

Infatti da studi effettuati in una piccola cittadina romagnola, Conselice, dal prof Giovanni Ravaglia dell’ospedale S.Orsola, si rileva come ad un elevarsi della scolarizzazione e di vita sociale attiva dei soggetti corrisponda diminuisca il livello di demenza vascolare.