Modena è tra le prime città d’Italia ad avere in funzione un sistema di videosoveglianza basato sull’utilizzo di telecamere, che serve da supporto all’attività di controllo, prevenzione e repressione dei reati da parte delle diverse forze di Polizia, nel pieno rispetto delle normative esistenti in materia di tutela della privacy.

Il sistema, del costo di 1 milione 136 mila euro, rientra nel più ampio Progetto pilota per la qualità urbana nell’area della “fascia ferroviaria”, realizzato dal Comune di Modena con un finanziamento del 50% da parte della Regione Emilia Romagna.

La rete di “occhi” che scrutano la città è composta di 42 telecamere che sorvegliano spazi pubblici nell’area della fascia ferroviaria, dalla zona dello stadio a quella della stazione Fs, da via Attiraglio ad alcune zone del centro storico.

Ad oggi sono già attive e utilizzabili 32 telecamere. Le rimanenti 10 sono in fase di allestimento e verranno rese operative entro settembre. A queste si aggiungeranno 20 telecamere collocate su dieci autobus delle linee 6 e 7 finalizzate, nello specifico, a prevenire reati come il borseggio. Anche per queste telecamere si prevede di ultimare le fasi di installazione entro settembre.

Le telecamere che sorvegliano aree pubbliche sono tutte brandeggiabili ovvero manovrabili a distanza e in grado di essere utilizzate a 360 gradi e dotate di zoom. Le immagini vengono inviate alle due centrali di controllo collocate presso le sale operative di Polizia Municipale e Polizia di Stato. Una terza centrale verrà allestita nella nuova sede del Comando del Carabinieri una volta ultimati i lavori di costruzione della struttura.

Gli operatori in servizio presso le centrali operative sono in grado di visualizzare in tempo reale le immagini provenienti dalle telecamere o di richiamare quelle già registrate che vengono conservate per 7 giorni e quindi cancellate automaticamente.