Potrebbe andare perduto il mais prodotto con semi contaminati da una ventina di aziende agricole emiliano romagnole. A prospettare questa possibilità è stato sabato l’assessore regionale all’agricoltura Guido Tampieri, che oggi affronterà in giunta, a Bologna, l’emergenza ogm.

La vicenda, esplosa con il caso Piemonte, coinvolge nella nostra regione il territorio di almeno cinque province: Bologna, Ravenna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia.

La situazione viene monitorata dalle Ausl provinciali che, in collaborazione con i laboratori delle Arpa locali e di Bologna, hanno avviato l’analisi dei semi cresciuti nei campi. Il raccolto è ormai agli sgoccioli: il mais sarà prelevato nei prossimi giorni.

La Regione Emilia Romagna potrebbe assumere fin da oggi una prima decisione: quella di non immettere sul mercato i chicchi maturati nei campi che hanno ospitato le sementi illegali.

Enorme il danno economico per gli agricoltori già alle prese con il problema della siccità. Gli imprenditori, come è già avvenuto in Piemonte, potranno comunque chiedere i risarcimenti. I prossimi giorni saranno decisivi per capire come verrà affrontata la questione, anche per quanto riguarda la destinazione del raccolto.

Se le prime analisi eseguite da Arpa e Ausl saranno positive e confermeranno i dati acquisiti dall’Ispettorato repressione frodi sulla non purezza delle sementi, le pannocchie non potranno essere vendute e il ricavo per gli agricoltori sarà nullo o quasi.