L’ordinanza “per la tutela dell’incolumità pubblica dal rischio di aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi”, emanata il 9 settembre scorso dal Ministero della Salute, ha creato non poche perplessità tra i possessori di animali e tra gli zoofili in generale.


Con un simile provvedimento verrebbe irrazionalmente messo in discussione il rapporto uomo-cane, la cui nascita si perde nella notte dei tempi. “Non possiamo che dichiararci profondamente preoccupati per l’adozione di una ordinanza superficiale ed incompetente –dichiara il coordinamento regionale Enpa- la quale ci pare generata sotto la spinta emotiva di alcune fasce della popolazione, nonché di una certa stampa, che riteniamo poco professionale per i contenuti espressi nei messaggi inviati al pubblico”.

“In questo modo –prosegue l’Enpa- si va contro l’impegno assunto dalle associazioni protezionistiche nella gestione del randagismo, in sostituzione delle istituzioni quasi sempre latitanti, nonostante gli obblighi di legge. Nel frattempo i delinquenti continueranno a gestire indisturbati cani aggressivi, dato che per esperienza nutriamo seri dubbi che qualcuno interferisca nelle loro attività”.

L’Enpa fa comunque notare a tutti i possessori di cani che l’art. 83 del regolamento di polizia veterinaria, recita: “…l’obbligo di idonea museruola per i cani non condotti al guinzaglio quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico; …l’obbligo della museruola e del guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di trasporto, e non come, per fretta o zelo, riportato nell’ordinanza in questione un obbligo assoluto di guinzaglio e museruola “…in luogo pubblico o aperto al pubblico”.