E’ la cannabis la droga più diffusa nell’Ue. Questo il dato che emerge dal Rapporto annuale dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt). Secondo l’indagine, almeno un europeo adulto su cinque ha provato lo ‘spinello’ e il consumo e’ tuttora in aumento. Francia, Spagna e Regno Unito, i Paesi dove i consumi sono relativamente alti, Finlandia, Svezia e Portogallo quelli invece meno toccati dal fenomeno.

Prendendo in considerazione l’ultimo anno, il picco di consumo di cannabis si registra nella fascia d’eta’ tra i 15 e i 25 anni: in Francia, Germania, Irlanda, Spagna e Regno Unito oltre il 20% di giovani in questa fascia ha fatto uso della sostanza. Se si guarda, pero’, all’esperienza sporadica, la quota tra i giovani tocca il 20-35%. L’uso regolare interessa invece meno dell’1% della popolazione complessiva, con tassi piu’ elevati tra i giovani di sesso maschile. In Italia, nell’ultimo anno, il 9,4% dei giovani tra i 15 e i 34 anni ha fatto uso di cannabis.



Preoccupante l’aumento della domanda di trattamento terapeutico per cannabis, cosi’ come il fatto che la maggior parte di reati per droga nella Ue sono riconducibili a questa sostanza. In Europa, che resta anche il maggior mercato mondiale di hashish, si concentrano i tre quarti dei sequestri del mondo.


Dopo la cannabis, le sostanze piu’
usate in Europa sono anfetamine ed ecstasy, con tassi di esperienza una tantum tra gli adulti che variano dallo 0,5% al 5%. La fascia piu’ interessata resta comunque quella tra i 15 e i 34 anni, ma nell’ultimo periodo non sembra essere aumentato il consumo, anche se sono cresciuti i sequestri. Anche i decessi da ecstasy sono piuttosto rari.

In crescita preoccupante risulta invece il consumo di cocaina, specialmente tra i giovani che vivono in aree urbane. Un dato confermato dall’aumento costante di sequestri di questa sostanza.
Paesi Bassi e Spagna mostrano tassi elevati di trattamento terapeutico per cocaina (30% e 19%). Inferiori i dati per Italia, Germania, Lussemburgo, Regno Unito (tra il 6 e il 7%). La cocaina e’ consumata soprattutto in polvere, piuttosto che sotto forma di crack.

Il consumo di stupefacenti
‘problematico’ (ovvero l’assunzione per via endovenosa o l’uso prolungato e regolare di oppiacei, cocaina o anfetamine) nella Ue resta legato all’eroina, spesso associata ad altre sostanze (solo in Svezia e Finlandia prevale il consumo di anfetamine). Nell’Unione, la tossicodipendenza cosi’ definita interessa tra lo 0,2 e l’1% della popolazione, circa un milione e mezzo di persone. Non esiste un andamento comune ai Paesi Ue, ma a partire dalla meta’ degli anni ’90 in molti degli Stati membri si e’ registrato un incremento. Il calo della produzione di oppio in Afghanistan nel 2001 non sembra aver influito sulla disponibilita’ di eroina sul mercato europeo e lascia pensare all’esistenza di riserve immagazzinate.

Tra i giovani dell’Ue, l’alcol e’ diventata la sostanza psicoattiva piu’ diffusa. Tra gli studenti 15-16enni, la percentuale di quanti si sono ubriacati almeno una volta va dal 36% del Portogallo all’89% della Danimarca.