“I tributi non aumentano, i servizi non si tagliano”. Così il sindaco, Giuliano Barbolini, commenta la proposta della Giunta per il bilancio 2004-2006. “Ici, Tarsu, addizionale Irpef e Tosap restano invariati – spiega – non ci saranno tagli ai servizi, prevediamo 203 milioni di euro di spese correnti nel 2004 e 300 milioni di euro di investimenti in tre anni per la casa, le infrastrutture per la mobilità, la fascia ferroviaria, l’edilizia scolastica e i servizi sociali”.

“Tra gli interventi più significativi – prosegue il sindaco – la realizzazione della settima struttura protetta per anziani e l’ampliamento dell’offerta per nidi e assistenza domiciliare”. “E’ un bilancio – sostiene Barbolini – realizzato in un quadro di grandi difficoltà anche perché la Finanziaria, il maxi-decreto sui conti pubblici e altri provvedimenti presentati dal Governo faranno mancare nel 2004 al Comune di Modena 9,8 milioni di euro su un bilancio di poco più di 200 milioni. E per avere un’idea di ciò che significa basti pensare che per i bambini che frequentano i nidi d’infanzia spendiamo quest’anno 7,9 milioni di euro, per l’assistenza domiciliare agli anziani 3,8 milioni e per la manutenzione del patrimonio comunale 9,4 milioni”.

“Come se non bastasse – aggiunge Barbolini – la situazione è resa ancor più grave dai mancati contributi o rimborsi da parte dello Stato per prestazioni erogate dal Comune di Modena in seguito al trasferimento di funzioni”. Il credito è oggi di circa 6,5 milioni di euro, di cui 4,7 milioni derivanti da spese per il funzionamento degli uffici giudiziari. “In Comune non ci sono prestigiatori che riescono a trasformare i tagli in risorse”, aggiunge il sindaco. “Raccogliamo i frutti della politica finanziaria e patrimoniale perseguita dall’Amministrazione in questi anni, una politica che ha permesso di ridurre l’incidenza dell’indebitamento sulle entrate dal 16,4% del 1995 al 3,4% del 2003, ma dovremo comunque comprimere il ricorso a prestiti bancari per finanziare il programma di opere pubbliche e selezionare le priorità. Con tagli così consistenti da parte del Governo è difficile immaginare fasi di crescita e bisogna puntare a salvaguardare la qualità e la dimensione dei servizi”.