Meno ricoveri in ospedale e più assistenza sul territorio. A circa tre anni di distanza dall’avvio, uno dei principali obiettivi del Piano sanitario regionale è diventato realtà. La spesa per l’assistenza distrettuale ha infatti superato in Emilia Romagna quella per l’assistenza ospedaliera.

Nel 2001 la prima ha assorbito il 54,3% delle risorse complessive contro il 41,6% della seconda. Nel 2002 le percentuali sono state rispettivamente del 55,1% e del 41,7%. Viene garantita così su tutto il territorio regionale, comprese le realtà di montagna, una gamma adeguata di servizi di cure primarie: si evita il ricorso improprio ai servizi ospedalieri e si prevedono invece percorsi di cura personalizzati e integrati.

I dati sull’assistenza domiciliare nel 2002 sono stati illustrati nei giorni scorsi a Bologna, assieme alle prime “Linee guida cliniche e organizzative” per percorsi assistenziali per i pazienti diabetici e ad un opuscolo per conoscere e prevenire il diabete rivolto a tutti i cittadini. “Il potenziamento dell’assistenza sul territorio è uno degli elementi di maggior innovazione del nostro sistema sanitario – ha commentato l’assessore regionale alla sanità Giovanni Bissoni – in questi anni in Emilia-Romagna sono calati i ricoveri nei servizi ospedalieri, che nel frattempo sono stati qualificati e sono cresciuti i servizi sul territorio. A partire dalle cure domiciliari che permettono ai pazienti di ricevere assistenza qualificata e appropriata rimanendo nel proprio ambiente famigliare”.

L’assistenza domiciliare può rivelarsi la soluzione migliore nel caso di persone anziane non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, ma anche nel caso di malattie croniche e invalidanti, come appunto il diabete. In tutti questi casi, l’assistenza domiciliare può rappresentare la soluzione migliore per conciliare qualità dell’assistenza e qualità della vita.