Le donne sono le più grandi consumatrici di farmaci (ne prendono fra il 20% e il 30% in più rispetto agli uomini), eppure gli effetti dei farmaci sono studiati prevalentemente sugli uomini e le dosi medie sono calibrate su un uomo dal peso di 70 chilogrammi.


”Farmaci su misura per le donne” è l’appello lanciato oggi a Roma dalla Società Italiana di Farmacologia, nella prima riunione del suo Gruppo di lavoro sulla Farmacologia orientata su genere, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità.

Esce così allo scoperto ”un problema finora sottovalutato, perfino dalla farmacovigilanza”, ha spiegato la farmacologa Flavia Franconi. Qualcosa però comincia a cambiare. In risposta all’appello recente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che incoraggia la sperimentazione clinica sulle donne, l’Agenzia dei Servizi Sanitari Regionali sta lavorando alle prime linee guida italiane sulla sperimentazione nelle donne. Il documento
potrebbe essere pronto fra sette-otto mesi, ha detto la farmacologa, e quindi trasmesso al ministero della Salute.

L’appello del Gruppo della Società Italiana di Farmacologia vale anche per integratori alimentari e prodotti di erboristeria, consumati dalle donne almeno il 40% in più rispetto agli uomini. E un’attenzione molto particolare va
riservata alla gravidanza, ha detto la coordinatrice del Gruppo dell’università di Sassari. Per la prima volta oggi, quindi, in Italia si comincia a rilevare che le donne sono ancora le grandi escluse della
ricerca sui farmaci.

”La maggior parte della ricerca pre-clinica viene fatta su animali maschi e fino al 1993 le donne non erano ammesse agli studi clinici”, ha rilevato la farmacologa. A determinare l’esclusione delle donne dalla
sperimentazione dei farmaci sono state da un lato le alterazioni fisiologiche dovute al ciclo mestruale e dall’altro le preoccupazioni etiche del rischio di somministrare sostanze a donne in gravidanza. ”Una preoccupazione giusta – ha osservato – ma va considerato che le donne in gravidanza usano in media almeno tre farmaci e vengono trattate con le stesse dosi delle altre donne. Queste a loro volta assumono la dose media, calibrata su un uomo di circa 70 chilogrammi”.

In attesa di farmaci su misura per le donne, il Gruppo sulla Farmacologia di genere sta progettando corsi di formazione per i
medici e un sito web dedicato alle donne.
Nel frattempo ecco che cosa gli esperti consigliano alle
donne che devono prendere farmaci o integratori:
– ogni volta che le viene prescritto un farmaco, la donna deve chiedere al medico di calibrare le dosi sul suo peso;
– le donne che prendono la pillola contraccettiva devono prendere altri farmaci con cautela;
– attenzione ai rimedi erboristici, soprattutto quando si è in gravidanza e in allattamento (ad esempio, l’apparentemente innocua valeriana può essere tossica per il feto).