Partirà presto a Modena una
campagna di controlli antidoping nelle palestre, che
coinvolgerà anche Carabinieri e Guardia di Finanza. Lo ha
annunciato il questore di Modena Benedetto Pansini, nel corso
del convegno su ‘Legalita’ e sport’, promosso dalla Questura,
dalla Provincia e dal Comune di Modena, con la collaborazione di
Coni, Ausl, Azienda Policlinico, Università, Csi, Uisp e
Ufficio scolastico regionale.

Hanno partecipato amministratori, medici, tecnici sportivi e
numerosi atleti, fra cui Luca Ungari, difensore del Modena
calcio, che ha richiamato l’attenzione su un problema serio
“che va affrontato con decisione, perché l’utilizzo di
sostanze dopanti provoca seri danni alla salute”. Anche Anna
Marasi, palleggiatrice del Volley Modena, ha avvertito dei
rischi soprattutto per i giovani che spesso, ha detto, “non
sono consapevoli dei danni derivanti dall’assunzione di sostanze
che ritengono innocue”.

Claudio Gavioli, medico sociale del Modena calcio, ha
affermato che “il doping, come pratica sistematica, nel calcio
professionistico non esiste, ma occorre maggiore informazione
soprattutto nelle categorie amatoriali, dove spesso si usano
integratori in dosi elevate e si fa uso eccessivo di
antinfiammatori”.

Don Luigi Ciotti di ‘Libera’ ha sottolineato che “il doping
é un problema sociale, ma anche criminale, perché i canali
della sua diffusione spesso coincidono con quelli delle sostanze
stupefacenti”.
In circa due anni di attività, il telefono
pulito antidoping modenese (800170001) ha ricevuto oltre 2000
telefonate, soprattutto di atleti amatoriali, ma anche
professionisti.