”Assenze immotivate, se non da pregiudizio e strumentalita”’. Subito nei primi passi del
discorso ufficiale, il Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Gian Carlo Pellacani, ha infilato la sua risposta alla lettera con la quale un centinaio di ricercatori, docenti e non docenti, avevano ”espresso il loro disagio” per la
decisione di celebrare l’anno accademico all’Accademia militare di Modena, e proprio nella Giornata della Memoria.


La lettera era stata firmata anche dai professori Paolo Bosi, Sebastiano Calandra Bonaura e Paolo Tongiorgi, membri del Senato accademico. ”Non abbiamo compreso – ha detto Pellacani, pronunciando il discorso ufficiale nell’Aula magna
dell’Accademia – coloro che in questi giorni, senza memoria storica degli avvenimenti di questa città contestano che Università e Accademia militare siano unite in una iniziativa importante quale l’apertura dell’anno accademico”.

Secondo il Rettore, è ”ancora più incomprensibile la lettura distorta della decisione di inaugurare l’anno accademico in coincidenza
col Giorno della Memoria. Questo giorno non va affatto inteso come ‘giorno del silenzio’, ma della riflessione, che deve vedere partecipe tutta la nostra città. Anzi, il tono e il carattere della celebrazione, che acquistano più spessore
proprio per il giorno in cui sono pronunciate, ci legittimano a sottolineare il nostro dispiacere per talune assenze che troviamo immotivate, se non da pregiudizio e strumentalita”’.

Qualche differenza di posizione è emersa anche all’interno dei Ds locali, dopo che era stato il consigliere regionale della Quercia, il modenese Massimo Mezzetti, ad aprire le polemiche,
annunciando che avrebbe declinato l’invito per la cerimonia. In aula magna erano invece presenti il segretario provinciale dei Ds, Ivano Miglioli, e il capogruppo in Consiglio comunale, fra i
papabili per la candidatura a sindaco, Giorgio Pighi, tra l’altro docente universitario: ”Scegliere questa data – ha spiegato Pighi – è stato un errore involontario, ma che può creare spaccature nel tessuto sociale. E certo i termini della risposta, il Rettore poteva risparmiarli”. Però lei ha
assistito alla cerimonia: ”Mezzetti ha dato voce a un mondo, a realtà che esistono e che contestano questa scelta. Ma dobbiamo tenere presente pure che questo è un terreno che presenta complessità. Senza poi dimenticare tutte quelle cose che stanno
dietro al percorso di integrazione fra università e ateneo. Un aspetto che non può essere abbandonato”.