I primi dati che giungono dagli ospedali confermano una forte adesione allo sciopero di medici e dirigenti, con punte del 90%.

Si avvicina al 90% a Milano, secondo il responsabile ospedalieri del sindacato medico Snami, l’adesione allo sciopero nazionale del personale medico in corso. La media lombarda,
secondo tutti i sindacati, sarebbe invece dell’80%.
Non è in funzione alcuna sala operatoria se non per le emergenze, né a Monza, né nei grandi ospedali milanesi, ha riferito il dirigente sindacale, Marcello Costangeli. Non si fanno ricoveri, ma solo dimissioni, e ”sono circa 16 mila gli interventi programmati che oggi in Lombardia non saranno
eseguiti”.

L’adesione è superiore all’80% in Piemonte, secondo i primi dati della Cimo, il sindacato dei medici piuùrappresentativo nella regione con 1.800 iscritti. Il dato – precisa il segretario regionale, Davide Poncini – è al netto dei medici che lavorano per garantire le urgenze e le operazioni indifferibili con una presenza media analoga a quella dei giorni festivi. In Piemonte sono interessati dalla protesta circa 9.000 operatori sanitari, dei quali 7.500 medici del servizio sanitario regionale.

In Emilia Romagna il medici che hanno
incrociato le braccia sarebbero invece il 90%, così come in Toscana. Nell’ospedale più grande di Firenze, il Careggi, in molti si sono presentati al lavoro senza timbrare.

A Roma i dipendenti a scioperare sarebbero stati invece l’85-90%. Al Cardarelli di Napoli i primi dati parlano di una adesione allo sciopero del 70% dei medici su un organico di 870 medici; 90% l’adesione in due ospedali nel Salernitano, Accava e Novera. Alta anche l’adesione negli ospedali e nelle strutture sanitarie della Basilicata.
Nell’ ospedale ”San Carlo” di Potenza – il più grande della Basilicata – l’adesione allo sciopero è dell’ 81 per cento. Il direttore sanitario, Giuseppe Cugno, ha detto che ”non vi sono problemi per gli interventi di urgenza e per l’assistenza alle persone ricoverate”, mentre sono stati rinviati esami e interventi chirurgici programmati. Una situazione
pressochè analoga si registra nell’ospedale ”Madonna delle Grazie” di Matera e nelle altre strutture ospedaliere lucane.

Adesione piena verso le motivazioni della protesta di oggi, ma impegno a limitare al massimo i disagi per i pazienti calabresi: è la scelta adottata dai medici ospedalieri aderenti alle principali sigle sindacali che, stamane, in molti presidi ospedalieri calabresi hanno timbrato il cartellino con mezz’ora
di ritardo. In Sicilia si stima invece un’adesione del 60%.