Sono circa 20/25.000 in Emilia Romagna i pazienti affetti da malattie all’intestino, in particolare soffrono di malattia di Chron e colite ulcerosa. A dare l’allarme è il professor Massimo Campieri del Policlinico Sant’Orsola di Bologna a margine di una conferenza presso l’Aula magna dell’azienda ospedaliera.

Un numero già di per sè impressionante, ma che minaccia di crescere ancora e che soprattutto comincia a riguardare fasce d’età sempre più giovani. ”Mentre prima il picco riguardava in media giovani dai 20 ai 30 anni – ha spiegato Campieri – ora sta scendendo e inizia a coinvolgere i bambini di età compresa tra i 10 e i 15 anni”.
”Il dato grave – ha sottolineato Campieri – è che i piccoli si portano poi dietro per tutta la vita questo grosso problema, capace di mettere a dura prova anche le famiglie”. Si tratta di malattie di infiammazione dell’intestino, grosso o piccolo, di cui ancora non si conoscono le cause.

Per prevenire l’insorgenza della malattia e addirittura per curarla, fondamentale è l’alimentazione, come spiega il dottor Campieri. ”E’ cambiato lo stile alimentare – ha detto – sono cambiati i contenuti degli alimenti. Dobbiamo riuscire a coinvolgere chi fa alimentazione a curare maggiormente la salute, attraverso una scelta delle componenti e con un’aggiunta di interventi alimentari”. ”Nel piatto metterei di tutto – ha proseguito il medico – a meno che non ci siano complicanze particolari. Non possiamo, nei limiti del possibile, privare questi malati del piacere del cibo.
Suggerirei antiossidanti, antifiammatori naturali contenuti, ad esempio, nelle verdure e nei derivati alimentari. Anche i fenoli che si trovano nel vino fanno bene. E’ opportuno mangiare prodotti arricchiti di probiotici. Si tratta di batteri che fanno bene alla salute. Li troviamo in natura, in certi alimenti come lo yogourt arricchito e in prodotti dell’industria farmaceutica”.

Migliorano dunque le condizioni di salute di alcuni pazienti grazie all’utilizzo a scopo terapeutico di determinati artifici alimentari. ”Si tratta – ha spiegato Campieri – di quelli che gli americani chiamano ‘nutrienti farmaceutici’, cioè di composti che contengono amminoacidi, olii particolari e probiotici che modificano la risposta immunologica e che fanno stare bene i malati, talvolta quasi quanto i farmaci”. Si acquistano in farmacia.