Davanti alla villa di famiglia Pantani è arrivata la bara dove riposerà Marco. E’ una bara in legno chiaro, con la targhetta dorata ‘Marco Pantani 13-1-1970/ 14-2-2004’.

Sono stati numerosi i parenti e amici giunti nella villa dopo il rientro nella tarda mattinata dalla Grecia dei genitori del ‘Pirata’, Paolo e Tonina. Dal momento del loro arrivo, il padre e la madre si sono chiusi in casa, nel loro dolore.
Anche oggi, davanti alla villa, sono stati portati molti mazzi di fiori. Alla sinistra del cancello d’ingresso campeggia una grande bandiera tricolore, con la scritta su fondo bianco “Pantani per sempre nei nostri cuori”.
Intanto l’amministrazione comunale di Cesenatico ha preparato un manifesto per ricordare il campione che verrà affisso a Cesenatico, Cervia, Rimini e Cesena.

Per stabilire la causa del decesso si aspetta l’autopsia. “Nessuno sta parlando di un suicidio e non imboccherò nessuna pista fino a quando non avrò in mano il referto dell’autopsia”, ha detto a i giornalisti Paolo Gengarelli, che sta svolgendo le indagini sulla morte di Pantani.
Come ha spiegato il dott. Alessandro Donati, consulente del Coni, l’autopsia potrebbe non svelare nulla di particolare. ”L’autopsia non è la risposta, se si fa uso di eritropoietina per anni, il cuore è logoro, e se per due anni non se ne fa più uso, non si troverà nulla -spiega-. Il problema va posto in altri termini, non trattato da posizioni formalistiche”. ”Gli atleti che si trovano a gestire le prestazioni al limite estremo delle proprie possibilitè, è chiaro -prosegue Donati- che vengono messi in condizione di spremere tutto quello che hanno”.