Sei italiani su dieci sono vittime
delle maxi-porzioni. Piattoni di pasta, buste di surgelati, maxi-pizze e piatti unici: porzioni piu’ grandi anche del 30% sono ormai un’abitudine lasciando i segni non solo sulla linea ma anche sulla salute.

La tendenza, tutta americana, del big menu (o della maxi-porzione) sta invadendo le abitudini alimentari del Belpaese.
A lanciare l’allarme uno studio della rivista Dimagrire (Edizione Riza), in edicola dai prossimi giorni, che ha intervistato 120 esperti fra nutrizionisti e alimentaristi, i quali hanno studiato negli ultimi due mesi le abitudini alimentari di circa 3.000 italiani. Negli ultimi 30 anni l’abbondanza ha portato un aumento del 30% delle porzioni medie.
Lo studio conferma cosi’ le preoccupazioni espresse dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia che in proposito ha anche incaricato una commissione di esperti di correggere, con nuove indicazioni nutrizionali rivolte soprattutto alle mense ma anche a tutta la popolazione, le porzioni esagerate che oramai riempiono i piatti degli italiani.

Insomma, altro che diete, fitness e linea a tutti i costi. La stragrande maggioranza degli italiani (62%) a tavola preferisce mangiar tanto piuttosto che mangiar bene. Le conseguenze, avvertono gli esperti, sono facilmente prevedibili: tendenza all’obesita’ (27%), crescita dei rischi legati al colesterolo (19%), perdita del gusto e del piacere stesso del cibo (14%), digestione che diventa sempre piu’ lunga e difficoltosa (11%).
Ma quali sono i soggetti piu’ esposti alla minaccia della maxi-porzione?


Al primo posto i bambini (52%), i quali dovrebbero imparare uno stile alimentare sano e adeguato all’eta’, mentre si ritrovano tutti i giorni davanti a piatti extralarge, che spianano la strada all’obesita’, a rischio anche gli anziani (46%), che mangiano troppo rispetto allo stile di vita che conducono, e sotto accusa anche lo stile alimentare dei single (39%), i principali cultori delle bustone surgelate, svuotate regolarmente tutte in una sera, anche se il loro quantitativo, come recitano le istruzioni, basterebbe per tre o quattro persone. Mangiano tanto e male anche le giovani coppie (28%), soprattutto quando ne’ lui ne’ lei hanno molta confidenza con la cucina e quegli uomini sposati, prevalentemente manager, che, spesso, saltano il pranzo per ingozzarsi a cena (22%).
Le occasioni dove il big menu abbonda e diventa una minaccia per la salute? Non solo le serate fiume al ristorante (63%), e i banchetti di nozze (19%). La porzione extralarge e’ sempre piu’ un’abitudine nei pranzi normali a casa (48%) o nelle cene in compagnia degli amici (54%). Per non parlare, ovviamente delle mense aziendali e scolastiche (39%) o dei fast food (22%).
Insomma, per molti la doppia razione, con tanto di scarpetta finale, e’ un must imprescindibile almeno una volta al giorno.
La sorpresa finale dello studio di Dimagrire e’ quella relativa alle regioni dove l’attitudine al maxi piatto e’ piu’ diffusa.
E’ sulle tavole del nord che la religione del maxi piatto e’ piu’ diffusa. Nell’ordine, Lombardia (76%), Emilia-Romagna (71%) e Piemonte (65%), seguite dal Lazio (57%) e dal Trentino Alto-Adige (51%).