Spiragli di futuro sulla
sopravvivenza del gran premio di San Marino. Dopo il successo di
pubblico della tre giorni imolese (i dati ufficiali parlano di
un’affluenza di 130 mila persona nei tre giorni) è possibile
guardare con meno pessimismo alla possibilità che il gran
premio di San Marino possa avere un’edizione numero 25.

Questo lo stato d’animo che si respira a Imola e dintorni il
giorno dopo la vittoria di Michael Schumacher. Per quanto la
situazione dal punto di vista finanziario non sia cambiata, per
quanto i problemi posti da Bernie Ecclestone restino in cerca di
una soluzione, un primo risultato è stato raggiunto: alla
vigilia della kermesse 2004 gli organizzatori avevano scommesso
sulla possibilità di raggiungere il tetto di 100 mila
spettatori nei tre giorni. Scommessa vinta: 130 mila. Per questo
il sindaco di Imola, Massimo Marchignoli, ha voluto esprimere
oggi il suo personale ringraziamento alla gente accorsa sulle
rive del Santerno: “E’ un grazie di cuore, il mio. Perché è
stato un gesto d’amore da parte dei tifosi nei confronti di un
evento che riguarda l’identità stessa di questo territorio”.
Ma se tanta affluenza permette di pagare se non altro le
spese per l’edizione 2004, le difficoltà per quanto riguarda il
futuro permangono. Il ministro delle Infrastrutture, Pietro
Lunardi, prima della gara ha incontrato Bernie Ecclestone e
insieme allo stesso Marchignoli e al presidente dell’Aci, Franco
Lucchesi, ha cercato di capire quale possa essere la via da
seguire per una soluzione positiva: “Non è affatto deciso che
per San Marino sia l’ultima gara” ha commentato dopo
l’incontro.


Ma la situazione non è facile: Ecclestone (che per l’organizzazione del gran premio 2004 avrebbe chiesto una decina
di milioni di euro) chiede interventi strutturali precisi per
ammodernare l’impianto. Per realizzarli occorrono almeno 20
milioni di euro, se non di più. Ma la Sagis, la società che
gestisce l’autodromo, questi soldi non li ha. Come reperirli?

“Stiamo lavorando per individuare gli strumenti di natura
finanziaria” ha detto Lunardi dopo aver visto Ecclestone, e ha
annunciato che venerdì prossimo vi sarà un primo incontro al
ministero a Roma al quale prenderanno parte Marchignoli e
Lucchesi.


Il problema per Imola esiste. Ma lo stesso Montezemolo nei
giorni del gran premio ha ribadito a più riprese che “Imola è
stata liquidata un pò troppo frettolosamente” e che non è
ancora detta l’ultima parola. Gli spiragli di futuro esistono.
Restano spiragli. Perché se da un lato le scuderie premono per
evitare l’allargamento del numero dei gran premi, dall’altro
Ecclestone vuole comunque ottimizzare le entrate. Un esempio:
Magny Cours quest’anno per poter continuare ad avere il gran
premio ha dovuto versare a Ecclestone qualcosa come 2 milioni di
euro ad ogni team.