Si terrà nella tarda mattinata di oggi, davanti al Gip di Reggio Emilia, Andrea Santucci, l’udienza per la convalida del fermo di Francesco Bertozzi, il pensionato di 76 anni accusato dell’omicidio della nipote disabile, Elisa Freschi.

L’avvocato di Bertozzi, Vainer Burani, non ha incontrato il suo assistito, ma si è tenuto in contatto con l’ex moglie del pensionato. Secondo la nonna i genitori di Elisa sarebbero “consapevoli che si è trattato di una disgrazia nel senso pieno del termine”.

“Mentre il mio assistito spiegava agli inquirenti cosa era accaduto – ha continuato il legale – ha dato, in un certo senso, un’impressione di sprovvedutezza: ha detto di averle afferrato la gola durante una delle solite crisi, la ragazza urlava, boccheggiava. Forse l’ha stretta mentre inspirava e lei è morta quasi subito”.

Continuano intanto gli accertamenti dei carabinieri per verificare la veridicità del racconto fornito da Bertozzi per giustificare la sua latitanza. L’uomo ha detto di aver vagato dopo l’omicidio a piedi per un paio di ore, di aver poi preso un pullman per Reggio Emilia, città da cui a bordo di un treno ha raggiunto Cesenatico, dove aveva intenzione di togliersi la vita. Una cosa che però non è riuscito a fare non solo perché gli è mancato il coraggio ma anche perchè, quando ha visto i titoli del giornali sulla sua vicenda, è voluto tornare a Reggio Emilia per spiegare di non aver mai avuto intenzione di uccidere Elisa.