Un mondo fatato che tanto sarebbe piaciuto alla Alice uscita dalla penna di Lewis Carroll. E si entra in un vero e proprio ‘paese delle meraviglie’
visitando la mostra “Case in miniatura” curata da Cristina Corni ed allestita in mezzo agli altri stand di ‘Creare in Fiera‘, il salone nazionale della creatività che grande successo di pubblico sta riscuotendo in questi giorni presso Modena Fiere.


Diciannove botteghe artigiane (tra cui una bottega di maschere veneziane e una antica stamperia sempre veneziana, una pelletteria, una bottega di
cineserie, una splendida bottega blu, una trattoria completa di avventori) e una ventina di altre opere (tra cui la soffitta del nonno, la camera della
sposa, l’incantevole stanza giapponese, la collezione di copricapo) realizzate da una trentina di artiste (nel novero soltanto un uomo)
provenienti da tutto il Nord Italia.

“L’hobby delle case in miniatura – sottolinea Cristina Corni, anche responsabile regionale di ADMI (Associazione Dollshouse e Miniature
Italiane, nata nel 2000) – è cominciato in Italia non più di dieci anni fa. Questa a ‘Creare in Fiera‘ è la nostra prima mostra nazionale ufficiale, mentre in febbraio si è svolta a Milano la prima mostra-mercato di miniature”.

“Le nostre Dollshouse – tiene a precisare ancora la Corni – non sono assolutamente giocattoli, ma oggetti per collezionisti, realizzati secondo
il gusto italiano e collocate nel tempo e nello spazio di oggi, non cercando di scimmiottare gli Inglesi, che seguono lo stile vittoriano non storicamente datato”.

“Il miniaturismo maschile – conclude la curatrice – per intenderci quello dei soldatini, degli aerei, delle navi, è ricco di forte tradizione e dignità. Le nostre realizzazioni stanno uscendo solo adesso dall’anonimato e, a differenza di quelle maschili, che curano moltissimo l’aspetto tecnico, sono a mio parere più attente all’aspetto reale delle cose, riprodotte rigorosamente in scala 1:12”.