La magistratura non ha convalidato
il sequestro delle tre isole ecologiche di Modena (Leonardo,
Magnete e Calamita) gestite dalla multiutility Meta, compiuto
venerdì dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri per una
presunta violazione del decreto Ronchi in materia di rifiuti.


Lo si è appreso dalla direzione dell’azienda, che è in
attesa della notifica formale del provvedimento. Secondo Meta il
sequestro era stato deciso sulla base di un’interpretazione
controversa del decreto, ma “dal momento che le isole
ecologiche modenesi non trattano rifiuti industriali e non sono
considerate impianti di trattamento o smaltimento dei rifiuti
non è prevista la richiesta di autorizzazione”, aveva
precisato il direttore della divisione Ambiente, Adelmo Benassi,
che sabato si era poi recato in Tribunale, assieme a un
consulente, con un’ampia documentazione sull’interpretazione del
decreto Ronchi.

Sulla decisione della magistratura è intervenuto il
neopresidente della Provincia, Emilio Sabattini, secondo il
quale “il dissequestro delle isole ecologiche è un atto dovuto
e di buon senso, visto che non esistevano ragioni per assumere
quel provvedimento”. Per Sabattini “rimane la singolarità di
uno Stato e di un Governo che usa due pesi e due misure, visto
che proprio in questi giorni il Paese è spaccato per una
rivolta di cittadini che paralizzano il sistema ferroviario. E
il motivo della protesta è una drammatica mancanza di
discariche nel Sud. Qui a Modena invece, dove le discariche ci
sono, si bloccano le isole ecologiche dove i cittadini portano
disciplinatamente i rifiuti che è possibile riciclare o
smaltire in modo differenziato in modo da evitare, appunto, di
costruire sempre più discariche o inceneritori”.


“Come anticipato venerdì alla
stampa e alle televisioni non c’erano i presupposti per
effettuare il sequestro delle isole ecologiche, dal momento che
si tratta di strutture adibite alla raccolta e al transito di
rifiuti da destinare al riciclaggio e non di impianti per lo
smaltimento di rifiuti industriali”, ha ribadito Benassi in un
commento diffuso da Meta dopo la decisione del Gip di Modena.

“Meta – ha sottolineato Benassi – opera a Modena attraverso
le isole ecologiche dal 1996 e rappresenta un esempio di
efficienza testimoniato anche dal raggiungimento di importanti
risultati a livello nazionale (secondo Altroconsumo è la terza
città più pulita d’Italia dopo Bolzano e Trento). Si è
concluso così un episodio spiacevole, che ha rischiato di
compromettere i risultati di una positiva riposta di Modena ai
temi ambientali dopo anni di investimenti di sensibilizzazione
ad opera di Meta, all’unisono con l’Amministrazione Provinciale
e i Comuni, per la tutela dell’ambiente e la diffusione di una
cultura del differenziato”.


Meta procederà alla riapertura delle isole ecologiche di
Modena non appena il Noe avrà provveduto a rimuovere i sigilli.