Il 27 luglio del 1934, a Reggio Emilia, presso la sede del Consiglio Provinciale dell’Economia, nasceva il “Consorzio Volontario Interprovinciale fra produttori del formaggio Grana Tipico” per volontà dei rappresentanti dei produttori di tutte le province della zona d’origine.

Negli anni precedenti, i produttori si erano posti l’obbiettivo di distinguere, attraverso una marchiatura, la produzione del formaggio conosciuto con i nomi di “Parmigiano” e “Reggiano”.
Dopo diversi anni di dibattito e dopo alcuni tentativi intrapresi a livello provinciale, nel 1934 i produttori riuscirono a vincere in modo definitivo le diffidenze e le incomprensioni e fu così che nacque il più antico ente di tutela e di promozione di un formaggio tipico, espressione della storia e della cultura di un ben preciso territorio.
Si decise che le forme prodotte nei territori di Parma, Reggio Emilia, Modena e Mantova alla destra del fiume Po sarebbero state marchiate con il marchio “C.G.T. Parmigiano-Reggiano”.
Nel 1937 la zona d’origine fu poi estesa ai territori della provincia di Bologna alla sinistra del fiume Reno. Da quella decisione è stata fatta molta strada, e da allora Consorzio e Parmigiano-Reggiano sono diventati un binomio inscindibile, che ha influenzato profondamente le caratteristiche rurali ed economiche del comprensorio in cui si produce questo pregiato formaggio.

Grande è stato lo sviluppo tecnico ed economico che ha portato, tra l’altro, ad un significativo aumento della produzione; dalle 37.000 tonnellate del 1933 si è giunti alle attuali 113.400, mentre i caseifici sono diminuiti come numero passando dai 2.585 del 1938 ai 524 del 2003, razionalizzando la produzione pur rimanendo strutture artigianali.