“Vorrei che sapessero che non ho mai voluto fare quello che ho fatto. Darei la mia vita in cambio, ma non posso tornare indietro”. Sono le parole scritte in una lettera da Cristian Orlandi, 26 anni, il giovane modenese morto la scorsa settimana in carcere a Verona, dove era detenuto dallo scorso dicembre, e lette al suo funerale.

Dopo una serata in discoteca, nei pressi di Legnago, nel veronese, Orlandi aveva colpito e ucciso a morte l’amico Stefano Malagoli, pure lui modenese, nel corso di una lite, pare per una questione sentimentale.A Spilamberto, nel modenese, si sono celebrati i funerali di Orlandi, e il suo legale, l’avvocato modenese Mario Secondo Ugolini, ha reso nota una lettera scritta dallo stesso giovane omicida e rivolta alla famiglia dell’amico ucciso. Ugolini ha espresso il suo rammarico “per non aver avuto il tempo di difendere Cristian Orlandi come avrei potuto e voluto”.

Il giovane è morto in carcere mercoledì scorso verso mezzogiorno, un’ora dopo aver ricevuto la visita dei familiari e della giovane che aveva sposato proprio il mese scorso.

Restano ancora da chiarire le cause del decesso.
La famiglia respinge l’ipotesi di un’overdose fatale: “Mio figlio era sereno, avevamo parlato del futuro, della voglia di uscire da questo incubo”, ha detto la madre di Orlandi.
L’esame tossicologico dovrà dare una risposta definitiva sul decesso del giovane.