È aumentato del 36% il prezzo di un’autovettura media negli ultimi dieci anni in Italia. Ancora più rilevante è stato l’incremento dei costi di esercizio che nel decennio 1994-2004 hanno fatto registrare una crescita del 40%. Questi tassi di incremento vanno valutati tenendo conto che nello stesso periodo l’aumento del livello generale dei prezzi al consumo è stato, secondo l’Istat, del 30%.

Questi dati derivano da un’analisi condotta dall’ufficio studi di LeasePlan Italia, azienda leader nel noleggio a lungo termine, che ha posto a confronto i dati ufficiali pubblicati dall’Aci sui costi di esercizio nel 1994 e nel 2004.

L’analisi fa riferimento alla media delle autovetture a benzina con cilindrate comprese fra 1001 cc e 1500 cc, considerando una percorrenza annua di 15.000 chilometri, che è assai vicina a quella media degli italiani.

Rispetto all’andamento generale dei prezzi i listini delle auto hanno fatto quindi registrare un incremento di 6 punti percentuali, che deriva da una dinamica più accentuata dell’inflazione all’inizio del decennio considerato, mentre negli ultimi anni la crescita dei prezzi delle auto è stata contenuta.
Il maggior incremento riguarda i premi per l’assicurazione r.c., che nel 1994 erano la quarta voce di spesa (dopo ammortamento, carburante e manutenzione) e che, con una crescita di ben il 210%, balzano al secondo posto nel 2004.
Decisamente rilevanti sono anche gli incrementi per il bollo (+84%) e per i pneumatici (+82%). Si tratta tuttavia di spese che hanno un’incidenza contenuta.
Crescono meno del complesso dei costi di esercizio e meno dell’inflazione le voci relative all’ammortamento, agli acquisti di carburante e alle manutenzioni e riparazioni.
L’ammortamento del prezzo dell’autoveicolo, che rappresenta la voce di spesa più importante, cresce tra il 1994 e il 2004 del 23%. La dinamica è inferiore a quella dell’inflazione perché nell’ammortamento vengono considerati anche gli interessi sulla cifra investita nell’auto.
Particolarmente contenuta è la crescita della spesa per la manutenzione e le riparazioni. Il costo medio passa da 973 euro del 1994 a 999 euro del 2004. L’incremento è soltanto del 3%, in quanto il forte miglioramento qualitativo delle automobili che si è verificato nell’ultimo decennio ha fatto calare la necessità di interventi di manutenzione in misura così rilevante da compensare quasi completamente gli aumenti dei prezzi dei ricambi e della manodopera.
Cresce meno dell’inflazione (23% contro il 30%) anche la spesa per il carburante. Si tratta di un dato tutto sommato inatteso, se si considerano gli aumenti dell’ultimo periodo. In effetti dal 1994 al 2004 il prezzo della benzina è aumentato del 35%, ma grazie alle innovazioni costruttive introdotte nei motori i consumi medi sono calati del 9%. Il risultato è una crescita del costo per il carburante del 23% e quindi inferiore all’inflazione.

L’andamento del costo di esercizio delle autovetture è particolarmente importante per tutti gli automobilisti, ma soprattutto lo è per le aziende che devono impostare i loro budget per la gestione delle loro flotte di auto sulla base di previsioni il più possibile accurate. Per le aziende che utilizzano ancora auto di loro proprietà – sottolinea l’Ufficio Studi LeasePlan – il problema è di difficile soluzione, mentre per chi è già passato al noleggio a lungo termine la previsione è molto facile perché il canone viene predeterminato per l’intera durata del noleggio.