Girare per la piazze e le strade del centro di Modena, negli ultimi tre giorni, credo per ogni modenese sia stata un’esperienza straordinaria, sicuramente lo è stata per me, che per la prima volta da Sindaco della città ho avuto occasione di partecipare direttamente al festival Filosofia.

Soprattutto la veduta di Piazza Grande dall’alto ha regalato momenti di intensa emozione, oltre che di soddisfazione per un evento che si stava sviluppando come nelle previsioni, anzi, ancora una volta al di là di ogni previsione. Il festival, infatti, è cresciuto in questi anni e, tra gli altri, ha avuto un grande merito, quello di far crescere, intorno a se, la consapevolezza che la cultura, le idee, il pensiero ed il pensare, rappresentano, oggi più che mai, un bene prezioso per una comunità come la nostra.
Il Festival Filosofia ha un valore specifico, ma è giusto sottolineare anche il ruolo che ha avuto per la città. Quello di promozione, ovviamente: credo si possa dire che oggi Modena è sicuramente una città più aperta, più accogliente. Ma non è solo questo: quando a Modena parliamo di innovazione e di ricerca, ormai non ci riferiamo più soltanto alla tecnologia. Per noi è diventato normale inserire nel contesto dell’innovazione anche la cultura umanistica, le idee, il sapere vasto che nel nostro tempo rappresenta la via più sicura verso il futuro. Credo che in questa direzione un contributo importante sia venuto anche dal Festival Filosofia e cioè dalla rappresentazione concreta, visibile, che Modena e gli altri centri coinvolti, possono diventare una sorta di “distretto culturale”, capace di produrre idee e ricchezza alla pari degli altri distretti industriali tradizionali che tutti conosciamo.
Il tema di quest’anno è stato particolarmente stimolante: a prima vista fin troppo vasto rispetto agli orizzonti ai quali il vivere quotidiano ci ha abituati. Ma nel mondo globalizzato ogni limite ed ogni confine hanno poco significato: ogni cosa, per quanto lontana, può coinvolgerci, così come anche fatti e circostanze a noi vicinissimi possono scorrere senza lasciare traccia. Per tre giorni ci siamo interrogati sul mondo e devo dire che si è trattato di un esercizio interessante, a volte piacevole, sicuramente utile. Soprattutto, credo, di grande conforto, perché ha visto il coinvolgimento di decine di migliaia di persone consapevoli anche dei problemi, delle asprezze e dei drammi che molti esseri umani stanno vivendo. Io credo che dalla consapevolezza si debba tutti passare rapidamente alla responsabilità, ognuno per la sua parte ed ognuno nel suo mondo, che poi è parte del mondo degli altri.
Un’edizione straordinaria, questa del Festival Filosofia, per qualità e quantità, e per quello che la città è riuscita a fare. Devo quindi ringraziare chi ha organizzato e cioè la Fondazione Collegio S. Carlo, i tanti studiosi ed il pubblico straordinario che hanno animato queste giornate, ma quest’anno, credo, che un riconoscimento particolare vada proprio a commercianti ed esercenti che hanno “tenuto aperta” la città di giorno, di sera ed a volte anche a notte inoltrata. Abbiamo messo in mostra una bella Modena, non ci resta che lavorare per la riuscita dell’edizione 2005.