Gli studi di settore saranno concordati con le categorie, senza alcuna imposizione. Il ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, minimizza i dissidi con la Lega e, a margine del G7, puntualizza che “gli studi di settore, assieme a quella che si chiama programmazione triennale, sono uno strumento che agevola il rapporto tra fisco e contribuente. “Ma soprattutto -aggiunge- saranno concordati con le categorie interessate caso per caso, sia per la revisione annuale che per quella triennale”.


Insomma, non ci sarà nessuna imposizione?
“Ci mancherebbe”, risponde l’inquilino di via XX settembre. “L’approccio di questa cosa”, spiega il ministro, “punta a migliorare uno strumento di accertamento. Ne abbiamo discusso anche con le categorie. Credo che, letto l’articolato e visto il provvedimento, non dovrebbero esserci problemi”, conclude Siniscalco. Le maggiori somme, in termini di gettito, attese dalla revisione degli studi di settore ammontano a poco piu’ di 3,8 miliardi di euro. E’ quanto emerge dalla relazione tecnica allegata alla Legge Finanziaria. La somma si raggiunge sommando 494 milioni di maggiore Irap e 3,4 miliardi da Iva e imposte dirette. Nel 2006 il maggior gettito scende a 1,77 miliardi per passare a circa 2 miliardi dal 2007 in poi.