Si svolgerà probabilmente solo nella prossima primavera l’udienza preliminare per decidere sull’eventuale rinvio a giudizio di Ennio Cottafavi, ex vicesindaco di Modena e attuale presidente del consiglio comunale.

Per lui e per altre persone (per lo più imprenditori), il Pm Giuseppe Tibis ha chiesto il rinvio a giudizio in relazione al ‘caso Tecnoera’, per una presunta frode nell’utilizzo di fondi dell’Unione Europea.

I fatti risalgono a più di cinque anni fa e non riguardano l’attività istituzionale di Cottafavi, ma una società pubblico -privata per l’innovazione nel settore tessile con sede a Carpi (la Tecnoera, appunto), di cui Cottafavi era all’epoca legale rappresentante. Tecnoera ricevette dalla Regione finanziamenti del Fondo Europeo per sperimentare nuove tecnologie di finissaggio nel campo della maglieria. La Guardia di Finanza fece accertamenti e controlli per verificare se l’attività di progettazione di Tecnoera fosse stata effettivamente svolta, e se quindi i finanziamenti fossero stati ottenuti dalla società a pieno titolo oppure no.

Già lo scorso 20 agosto, secondo quanto si è appreso, il Pm Tibis ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex vicesindaco di Modena e altri indagati nella stessa inchiesta. Il Gip Domenico Truppa, che ha ricevuto il fascicolo, non potrà tuttavia occuparsene, in quanto dal primo novembre verrà attribuito a diversi incarichi a Palazzo di Giustizia. E’ probabile quindi che la decisione sull’eventuale rinvio a giudizio slitti alla primavera.

Già lo scorso anno, quando apprese di essere indagato, Ennio Cottafavi si disse sereno e sottolineo’ di aver agito sempre in piena correttezza: ”Apprendo la notizia dalla stampa e mi dispiace – ha detto ieri sera, a margine della seduta del consiglio comunale che stava presiedendo – Avevo chiesto io stesso di essere ascoltato dal magistrato, sono pronto a spiegare la mia posizione al Gip”.

Intanto il Comune in una nota ha sottolineato che ”la presunzione di innocenza è una regola che impone a tutti comportamenti conseguenti e coerenti. Allo stato attuale non vi sono atti o carte processuali che si possano acquisire e valutare. L’oggetto della vicenda giudiziaria e perciò il procedimento in atto, risultano comunque del tutto estranei all’attività del Comune di Modena e del Consiglio. Alla persona Ennio Cottafavi e al presidente del Consiglio Comunale – conclude la nota del Comune – si confermano quindi stima e affetto”.