Gli italiani seguono meno lo sport da spettatori, ma lo praticano di più. Il che può senz’altro essere interpretato come un ottimo segnale in generale, ma suona come campanello d’allarme per chi produce sport-spettacolo. E’ questo il dato più evidente che emerge da una ricerca condotta
dalla società Eurisko sul rapporto tra gli italiani e lo sport.


La rilevazione, commissionata da IP e presentata questa mattina in una conferenza stampa all’Ippodromo del trotto a Milano, ha preso in esame un campione di 10.000 individui,
rappresentativi di tutta la popolazione italiana, dai 14 anni in su.

Dalla ricerca risulta che gli italiani che dicono di “avere interesse” verso almeno uno sport sono il 67 per cento. Tradotto in cifre, circa 32 milioni di individui. Un dato enorme che, però, se paragonato al recente passato, risente di un lieve ridimensionamento. Nella stessa ricerca, infatti, condotta nel 2002, la percentuale disportivi ‘passivi’ era più alta e si attestava intorno al 71%. A confermare la tendenza altre due voci del sondaggio: la percentuale di chi segue sport in Tv (il 66% nel 2004, contro il 70% di due anni fa) e quella di chi rivela di assistere a manifestazioni ed eventi sportivi di persona (a recarsi in uno stadio o in un palazzetto era nel 2002 il 20% degli italiani, percentuale nell’anno in corso scesa al 17%).

Ma se i fruitori passivi di sport scendono, aumentano coloro che lo praticano a vario titolo. In Italia, secondo la ricerca,
sono oltre 10 milioni le persone che praticano con continuità ameno uno sport, corrispondenti al 22% del totale. Dato in lieve ma significativa ascesa, perché nel 2002 la percentuale era ferma al 20 e l’anno scorso al 21.
La tendenza al calo nell’interesse passivo è confermata dall’approccio verso lo sport più popolare e seguito, il calcio. Oltre ventidue milioni di italiani affermano di seguirlo, pari al 47% della popolazione. Tanti, tantissimi, ma
in percentuale inferiore rispetto a due anni fa, quando a dichiararsi interessato al pallone era il 51% del campione. E lo stesso vale per gli altri due parametri: il 34% segue il calcio alla televisione, contro il 36 degli anni precedenti e il 12% si
reca con continuità allo stadio (nel 2002 la percentuale era del 13).
Ma anche qui il dato positivo è quello legato alla pratica. Se infatti due anni fa la percentuale di chi indossava scarpe coi tacchetti e calzoncini con continuità, per cimentarsi nel suo sport preferito, era ferma al 5%, ora si è arrivati al 7%. I ‘calciatori’ italiani sono nell’anno in corso 3,1 milioni.

La seconda parte della ricerca Eurisko mette invece in relazione la pratica sportiva con alcuni valori sociali di riferimento. Ne emergono dati piuttosto inequivocabili. Chi pratica sport è più istruito e dispone di un reddito superiore alla media, impiega meglio il proprio tempo, ha una sensibilità
ambientale più accentuata ed è maggiormente attento agli altri e al contesto sociale in cui vive.