Stefano Querci, Amministratore Delegato di Meta S.p.A., società multiutility della città di Modena e di parte della Provincia, annuncia che è arrivato il via libera per l’adeguamento funzionale del termovalorizzatore della città. Si è infatti concluso, nei tempi previsti dall’azienda, l’iter procedurale di approvazione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) fatta dalla Conferenza dei Servizi, l’organo preposto a fare tutte le verifiche relative al rispetto delle norme ambientali, urbanistiche, sanitarie e di sicurezza.

Il progetto è stato trasmesso dalla stessa Conferenza dei Servizi alla Giunta dell’Amministrazione Provinciale di Modena che, nella seduta del 26 ottobre, lo ha approvato in via definitiva. Sono contestualmente partite le gare per l’acquisto dei diversi componenti tecnologici e si è già nella fase di negoziazione per alcuni pacchetti fondamentali.

La realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore, per cui è stato previsto un investimento pari a 76 milioni di Euro (che comprendono anche la futura rete di teleriscaldamento), tratterà rifiuti urbani del territorio e incrementerà la produzione di energia da rifiuti, garantendo l’autosufficienza della Provincia di Modena nel lungo periodo.

La produzione di energia elettrica da rifiuti beneficia dei certificati verdi, in quanto prodotta da fonti rinnovabili, come specificato nel Decreto Ronchi. L’energia che il termovalorizzatore produrrà sarà pari a circa 170 GWh annui di energia elettrica e a 95 GWh di calore per il teleriscaldamento della città di Modena.

“L’approvazione del Progetto di adeguamento funzionale e la relativa valutazione di Impatto Ambientale dell’impianto di Modena conferma la validità del Piano Industriale di Meta che punta alla valorizzazione dei rifiuti in termini di energia. La dotazione impiantistica del Gruppo, unitamente al potenziamento delle raccolte differenziate (oggi pari a quasi il 30% nel territorio servito da Meta e che hanno l’obiettivo di raggiungere il 55% come stabilito dal Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti) consentirà infatti, entro i prossimi tre anni, di recuperare ben l’85% dei rifiuti raccolti, smaltendo in discarica solo quella limitata parte di rifiuti urbani indifferenziati, che a fronte di un primo trattamento di selezione, non sarà possibile recuperare sotto forma di materia o di energia. Si rafforza in tal modo la posizione del territorio, nel quale il Gruppo gestisce l’intero ciclo dei rifiuti, con il conseguimento in tre anni di livelli di recupero all’avanguardia nazionale e in pieno rispetto delle normative nazionali ed europee”, ha commentato l’Ing. Stefano Querci, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Meta.