Trentasei Centri per l’impiego, 36 tra sedi decentrate e punti operativi, 22 uffici provinciali, più 110 punti territoriali di prima informazione e orientamento: in tutto, dunque, 204 punti di riferimento per l’incontro tra servizi per l’impiego e cittadini. Sono questi i numeri del sistema regionale dei servizi pubblici per il lavoro in Emilia-Romagna.

Una ricerca (condotta dall’Istituto Poleis per conto della Regione Emilia-Romagna) ne ha analizzato funzionamento, numero di addetti e di utenti, nonché efficacia nelle attività di orientamento e avviamento al lavoro.

La ricerca – che si è svolta nel 2003 – ha rilevato che la maggioranza degli iscritti ai servizi per l’impiego sono donne (68,4%). Il 57,4% sono persone tra i 25 e i 44 anni; il 17,5% degli iscritti ha meno di 24 anni, mentre gli over 50 sono il 16%. Circa il 40% degli iscritti ha un titolo di studio basso (massimo licenza media). Il 7% è straniero.

Per quanto riguarda la condizione occupazionale, il 46,2% degli iscritti è occupato, il 32,7% disoccupato o in cerca di prima occupazione, il 21,1% inattivo. La ricerca spiega che la prevalenza di occupati tra gli iscritti “riflette sia il cambiamento dei Centri per l’impiego, intesi quali strutture di servizio che non si limitano a supportare le persone soltanto nella ricerca di lavoro, sia il cambiamento del mercato del lavoro, con la diffusione delle forme contrattuali atipiche”. Infatti, tra gli iscritti occupati, ben il 70,9% è atipico. Tra i disoccupati il 63,5% lo è da più di 12 mesi.

L’iscritto “medio” dei Centri per l’impiego, volendone delineare il profilo, è dunque una donna, di età compresa tra i 25 e i 44 anni, con un livello di istruzione intermedio. Se disoccupata, lo è da più di 12 mesi; se occupata lo è con contratto atipico.
La ricerca differenzia poi la categoria degli iscritti da quella degli utenti, cioè coloro che hanno visitato un centro per l’impiego a una data non anteriore al 31 dicembre 2001.
Gli utenti sono il 58% degli iscritti e i due gruppi non si differenziano di molto, salvo che è più elevata, tra gli utenti, la quota di lavoratori atipici (78%).

“Questi dati – spiega l’assessore regionale al lavoro Mariangela Bastico – ci confermano nella scelta che abbiamo fatto, attraverso il progetto di legge in materia di lavoro, di rafforzare i servizi per l’impiego nell’ottica di non solo di renderli più efficaci nell’aiuto relativo alla ricerca di un lavoro, ma anche in tutte quelle attività che possono sostenere i lavoratori precari come l’orientamento, la proposta di formazione, la creazione di un bilancio di competenze che possano valorizzare i percorsi di carriera ‘esterna’ dei lavoratori. Consentendo contemporaneamente alle imprese una più efficace individuazione di una forza lavoro competente”.

Il 40% di tutti gli utenti è in cerca di lavoro. Per il 56% di questi ultimi, l’ultima azione di ricerca risale a meno di 15 giorni. I Servizi per l’impiego sono citati quali canali di ricerca nel 65% dei casi, seguiti dalla consultazione degli annunci sui giornali (41,5%), dal passaparola (31,5%), dall’invio del curriculum vitae (30%) e dal ricorso alle agenzie private (26%). I siti web sono citati in meno del 5% dei casi.

La ragione principale di iscrizione ai Servizi per l’impiego è la ricerca di un posto di lavoro (71,5%). Il servizio principale che si vorrebbe ricevere sono le informazioni sui posti lavoro disponibili (71,4%). Tra gli utenti, il tempo di visita al Centro è di circa 24 minuti. Risulta poi elevata la percentuale di coloro (55%) che utilizzano il Centro in modalità self-service, senza coinvolgere gli operatori.
Il 36% degli utenti ha fatto ricorso al servizio di informazioni generali, il 15% a quelli di orientamento, il 5% a quelli di avviamento per stage, tirocini e apprendistato e il 64% per quelli di preselezione. La percezione del servizio è soddisfacente. Nel dettaglio, gli utenti considerano gli operatori cortesi (84%) e capaci di comprendere le esigenze dell’utenza (69%).
Il 9,6% degli iscritti occupati (circa 4.600 persone) dichiara di aver trovato lavoro tramite i Servizi per l’impiego. Il lavoro che hanno trovato è migliore del precedente per il 56% e peggiore solo il 4,5%. Il 76% degli avviati tramite i Centri sono donne, il 58% ha un’età compresa tra 35 e 44 anni. Per il 42% si tratta di un contratto a tempo determinato.