Con “Il bugiardo” di Carlo Goldoni messo in scena dalla compagnia di Glauco Mauri e Roberto Sturno, mercoledì 12 gennaio alle ore 21 riprendono gli appuntamenti con la stagione teatrale del Carani di Sassuolo.

E’ la prima volta, dopo 23 anni di attività, che la Compagnia affronta Goldoni. Un appuntamento a lungo meditato e al quale, dopo aver portato sulla scena tanti dei più grandi classici del lontano e recente passato, non poteva mancare: Goldoni rappresenta una delle più gloriose realtà del teatro (non solo italiano) di tutti i tempi e “Il bugiardo” è tutt’ora una delle sue opere più amate dalle platee di tutto il mondo.

Dopo il successo del “Volpone” di Ben Jonson, accolto come uno dei più riusciti spettacoli della Compagnia, Glauco Mauri (Pantalone) e Roberto Sturno (Lelio), in un contesto completamente diverso, danno vita a due personaggi di popolare comicità, e Goldoni come sempre parlerà con la sua sorridente ironia dell’uomo con le sue luci e le sue ombre, i suoi errori e la sua gioia di vivere.
Oltre all’indiscusso valore teatrale, “Il Bugiardo” offre la possibilità di inventare uno spettacolo vivo e divertente, e di poter illuminare il testo di una sua particolare “poetica”.

Le “spiritose invenzioni” di Lelio, vissute con l’ironia a volte amara di Goldoni, aprono un colorito interrogativo sul fascino ambiguo, ma non privo di poesia, che può nascondersi nella “bugia”. In un mondo impigrito dalle consuetudini e da polverose regole, l’affascinante poesia de “Il Bugiardo” porta un bagliore di vita e di allegria che diverte, ma fa anche riflettere sulle nostre debolezze e i nostri difetti.



Roberto Sturno

Nato a Roma, da oltre 20 anni lavora ininterrottamente in teatro.

Si è formato da autodidatta.

Ha iniziato ricoprendo vari ruoli tecnici prima di intraprendere la professione di attore. Ha lavorato con vari registi da Benno Besson a Franco Enriquez e Alessandro Fersen e poi Luca Ronconi, Aldo Trionfo, Egisto Marcucci, Mauro Bolognini, Guido De Monticelli, Franco Però, Marco Sciaccaluga e Nanni Garella.
Nel 1981 fonda con Glauco Mauri la compagnia omonima con cui prosegue la sua attività ricoprendo ruoli sempre più impegnativi ( Fool nel “Re Lear”, Mefistofele-Faust nel “Faust”, Puck nel “Sogno di una notte di mezza estate”, Sganarello nel “Don Giovanni”, alcuni tipici personaggi beckettiani) in un vasto repertorio che comprende Sofocle, Shakespeare, Moliere, Cechov, Brecht, Muller, Mamet, Beckett.
Nella stagione 1991/92 è stato protagonista del “Riccardo II” di William Shakespeare, per la regia di Glauco Mauri, con il Teatro Stabile del Friuli-Venezia. Nell’ambito di questa collaborazione nella stagione 1992/1993 è stato il protagonista di “Anatol” di Arthur Schnitzler, regia di Nanni Garella e, sempre nella stagione 1992/1993, interpreta il Principe Myskin ne “L’idiota ” di Dostoevskij, regia di Glauco Mauri.
Nel febbraio del 1993 partecipa insieme a Glauco Mauri e al pianista Michele Campanella ad una serata di melologhi al Teatro della Scala e subito dopo è protagonista in “EGMONT” di Goethe sulle musiche di Ludwing van Beethoven.
Nella stagione 1994/95 interpreta Edipo re e Polinice , accanto a Glauco Mauri nello spettacolo “EDIPO (EDIPO RE – EDIPO A COLONO)” di Sofocle per la regia di Glauco Mauri. Lo spettacolo ha un grande successo e viene portato in tournée in Italia nelle due stagioni successive sino a dicembre del 1996 per più di trecento repliche.
Nel 1997 è Calibano ne “LA TEMPESTA” di W.Shakespeare, regista Glauco Mauri.
Un ruolo che aveva già interpretato nell’edizione estiva dello spettacolo del 1995 al Teatro Romano di Verona.
Quest’ultima edizione replica più duecento volte per due stagioni consecutive 1996/1997 e 1997/1998.
Nella seconda parte della stagione 1997/98 interpreta di Osvald nello spettacolo “Spettri” di H.Ibsen con la compagnia del Teatro Stabile Eliseo di Roma dove Rossella Falk è la Signora Halving e Fanco Graziosi il pastore Manders. Spettri resta in cartellone al Piccolo Eliseo per tre mesi.
Nella stagione 1998/1999 è protagonista nel Rinoceronte di Ionesco interpretando il ruolo di Berenger. La regia è di Glauco Mauri che interpreta anche il ruolo di Jean.
Nel 1999 per la seconda volta dopo quindici anni è il Matto nel Re lear di Shakespeare, regia di Glauco Mauri.
Nel 2000 è interprete principale insieme a Glauco Mauri di “Variazioni Enigmatiche” di E. E. Schmitt. Lo spettacolo è ripreso dalla RAI con la regia di Roberto Capanna e mandato in onda nel programma Palcoscenico di RAI 2 nell’ottobre del 2002.
Nel 2002 interpreta Mosca nello spettacolo “Volpone” con la regia di Glauco Mauri.
Nel 2003 interpreta Lelio nello spettacolo “Il Bugiardo” di Carlo Goldoni, con la regia di Glauco Mauri.


Glauco Mauri

Nato a Pesaro.
Nel 1949 entra all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma diretta da Silvio D’Amico.
Tra i suoi insegnanti ci sono O. Costa, W. Capodaglio, S. Tofano, M. Pelosini.
Debutta da professionista nel 1953 nel personaggio del portiere in “Macbeth” di Shakespeare per la regia di O. Costa.
Grande affermazione nel ruolo di Smerdjàkov ne “I fratelli Karamazov” di Dostoèvskij nel 1954, regia di A. Barsacq con Memo Benassi, L. Brignone, G. Santuccio, Enrico Maria Salerno.
Lavora con Renzo Ricci nella “Lunga giornata verso la notte” di O’Neil (1957).
Per alcuni anni recita con la Compagnia Proclemer – Albertazzi.
Nel 1961 forma con Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati (in seguito anche Mario Scaccia) la ” Compagnia dei quattro” che rappresenterà una forza molto significativa per il teatro italiano. Con la “Compagnia dei quattro” interpreta il personaggio di Jean nella prima rappresentazione italiana de “Il Rinoceronte” di Eugène Ionesco e mette in scena testi inediti di Beckett, Pasolini e Max Frisch e poi Marlowe-Brecht, Lorca, Del Buono, Codignola ed una famosa edizione de la “Bisbetica domata” di Shakespeare portata poi in tournée in varie città europee.
Ha lavorato con i maggiori registi italiani ed è stato protagonista nei più grandi Teatri Stabili italiani: Stabile di Milano, Stabile di Torino, Stabile di Genova, Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Diretto da Luca Ronconi, è stato protagonista nell’Orestea di Eschilo al Bitef di Belgrado, alla Sorbona di Parigi e alla Biennale di Venezia.
Ha interpretato 24 ruoli shakespiriani (Shylock, Prospero, Malvoglio, Macbeth, Re Lear, Riccardo II, Riccardo III, Tito Andronico, Bottom etc.).
Nel 1974 scrive, dirige ed interpreta “BEETHOVEN” da “I quaderni di conversazione” di Ludwig Van Beethoven.
Con Roberto Sturno nel 1981 fonda la Compagnia Glauco Mauri con la quale propone un repertorio di autori classici come Sofocle, Shakespeare, Moliere, Goethe, Cecov, Pirandello, Brecht ed autori contemporanei come Beckett, Muller, Mamet.
Sue le regie di: “EDIPO RE”, “EDIPO A COLONO”, “FILOTTETE” di Sofocle, “PHILOKTET” di Muller, “RE LEAR” e ” SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” di Shakespeare, “FAUST” (I e II parte) di Goethe, “DON GIOVANNI” di Moliere, “DAL SILENZIO AL SILENZIO” spettacolo di atti unici di Samuel Beckett, “IL CANTO DELL’USIGNOLO” collage shakespiriano.
Dal 1952 ha sempre partecipato a tutte le stagioni teatrali recitando più volte in spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa, al Teatro Romano di Siracusa, al Teatro Romano di Verona e poi ai Festival di Spoleto, Benevento e Asti.
In ambito cinematografico ha interpretato cinque films tra i quali “La Cina è vicina” di M.Bellocchio.
In televisione sono da ricordare “I Buddenbrook” di T.Mann e “I Demoni” di Dostoevskij.
Frequente la partecipazione a produzioni radiofoniche.
Nel 1983 è Ivan in “Ivan il terribile” di Prokof’ev diretto da Jurij Ahronovitch nella piazza del Campidoglio a Roma.
Nel 1991 firma la regia del “RICCARDO II” di Shakespeare e nel 1993 quella de “L’IDIOTA” di Dostoevskij entrambi con il Teatro Stabile del Friuli – Venezia Giulia e la sua Compagnia: il protagonista è Roberto Sturno.
Nel febbraio 1994 partecipa con Roberto Sturno e il pianista Michele Campanella ad una serata di melologhi al Teatro alla Scala di Milano.
Nel maggio 1994 cura la regia dello spettacolo ” EGMONT” di Goethe con musiche di Ludwig van Beethoven.

Nello stesso anno è Martino Lori in “TUTTO PER BENE” di Luigi Pirandello con la regia di Guido De Monticelli. Lo spettacolo raggiunge 314 repliche toccando 93 città italiane e, dopo la ripresa dello spettacolo “BEETHOVEN”, è regista ed interprete di “EDIPO” (EDIPO RE – EDIPO A COLONO) di Sofocle. Lo spettacolo realizza 304 repliche.
Nel 1996 inaugura la stagione lirica del Teatro Comunale di Treviso come regista del “Macbeth” di Giuseppe Verdi con la direzione di Donato Renzetti.
Nel 1997 mette in scena “LA TEMPESTA” di W.Shakespeare che replica più di 200 spettacoli nei maggiori teatri italiani.
Nella stagione 1997/1998 interpreta “ENRICO IV” di Pirandello diretto da Maurizio Scaparro ed è ancora regista del “Macbeth” di Verdi con la direzione di Gustav Khunn al Teatro San Carlo di Napoli.
Tre spettacoli della Compagnia Glauco Mauri hanno avuto il riconoscimento del Biglietto d’Oro assegnato dall’Agis allo spettacolo di prosa più visto dell’anno.
Significativi i tre titoli: “Re Lear” di Shakespeare (1985) – “Faust” prima parte e seconda parte di Goethe (1987) – “Edipo Re” e “Edipo a Colono” di Sofocle (1996).
Nel 1997 è stato Direttore Artistico del Teatro Olimpico di Vicenza per la 51ª stagione di spettacoli classici del Festival d’Autunno.
Nella stagione 1998/1999 è regista dello spettacolo “IL RINOCERONTE” di Eugène Ionesco nel quale interpreta il ruolo di Jean mentre il protagonista Bérenger è Roberto Sturno.
Nel 1999, dopo quindici anni, affronta per la seconda volta da regista e protagonista “RE LEAR” di W. Shakespeare.
Nel 2000 allestisce “Variazioni Enigmatiche” un testo contemporaneo in lingua francese di E. E. Schmitt, di cui cura la traduzione, la regia e l’interpretazione principale.
Nel 2002 traduce e adatta alle scene il “Volpone” di Ben Jonson. E’ regista e interprete di Volpone nello spettacolo.
Nel 2003 adatta alle scene e dirige “Il Bugiardo” di Carlo Goldoni. E’ interprete di Pantalone nello spettacolo.

Stagione teatrale Carani