L’influenza quest’anno ha già messo a letto 1 milione di italiani ed è partita dal Lazio. Questa regione, con un’incidenza di 7,17 casi ogni mille abitanti, è capofila delle più colpite. “Il 40% di coloro che hanno già preso l’influenza sono stati i bambini, proprio perchè non l’hanno mai conosciuta, mentre per gli anziani, già vaccinati negli scorsi anni e protetti anche quest’anno, il virus ha mietuto meno vittime.

Nel Lazio, forse, durante le feste c’è stato uno scambio di baci maggiore tra persone e il clima ha facilitato la diffusione del virus”, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, responsabile del laboratorio dell’influenza e virologia dell’Università Statale di Milano. Nel centro, secondo Pregliasco – la seconda regione più colpita è l’Abruzzo con 4,21 casi su mille abitanti; mentre nel nord, la Valle d’Aosta (5,56) e il Piemonte (3,79), sono le regioni dove il virus influenzale ha circolato e colpito di più.

“Siamo alla terza settimana di epidemia vera e propria – ha aggiunto – ed è ancora un pò moscetta, con 200 mila nuovi casi verificatesi nell’ultima settimana, appena trascorsa”. Ma la situazione è destinata a peggiorare per altre due settimane. “Il picco dell’influenza lo avremo entro fine mese, poi la curva tornerà a scendere, più o meno in anticipo rispetto agli scorsi anni ma con la stessa intensità. Si raggiungeranno comunque i 2-2,5 milioni di italiani a letto a fine influenza”, ha proseguito Pregliasco che, rispetto allo scorso anno, mette in guardia da altri virus e batteri. “Quest’anno forme parainfluenzali, gastroenteriche, favorite da una meteorologia più ballerina, fanno rischiare ricadute influenzali perchè, essendo meno forti ma con tempi più lunghi, mettono a rischio l’apparato respiratorio abbattendo le difese immunitarie”.