Rinunciano ad una pizza, ma alla tv al plasma non riescono proprio a dire di no. La sindrome hi-tech degli italiani, favorita dal continuo calo dei prezzi e dal crescente ricorso al credito al consumo, è esplosa anche nel 2004, anno in cui i consumi di beni durevoli si sono dimostrati in salute, facendo anche ben sperare per i prossimi due anni. E così mentre le rilevazioni Istat ritraggono gli italiani che tirano la cinghia a tavola (-2,4% tendenziale consumi alimentari ad ottobre), i dati dell’Osservatorio Findomestic indicano una ‘tenuta’ dei consumi dei beni durevoli, capitanata proprio dall’hi-tech e consentita dai pagamenti dilazionati nel tempo.

Le cifre diffuse parlano chiaro: lo scorso anno la spesa per gli schermi al plasma o Lcd è aumentata del 99% (+152% in quantità) e quella per i dvd del 49% (+116% in quantità).

”Tutto quello che è hi-tech piace per due motivi – spiega Findomestic – Il primo riguarda i prezzi, che per questi prodotti sono in costante calo”. Il secondo invece è legato alla fame di nuova tecnologia che ormai da diversi anni imperversa in Italia, come dimostra il boom dei cellulari, il mezzo ”con cui gli italiani hanno maggiore familiarità”.
Pur amando incondizionatamente i cellulari, gli italiani sono scettici sul videotelefono: il 50% lo ritiene un ”plus in quanto l’immagine aggiunge valore alla voce”, mentre un altro 50% lo reputa inutile, ”un’invasione pesante della privacy”, spiega Findomestic, sottolineando come ”intorno al digitale terrestre – l’ultima novità in campo – regni ancora confusione, con un terzo della popolazione ancora non in grado di interpretarlo”.

Ad alimentare la passione per le nuove tecnologie è anche la possibilità di ricorre al credito al consumo. Il popolo delle rate ”cresce ma il gap con il resto dell’Europa e del mondo è ancora ampio: su 100 beni acquistati in Italia solo 6 o 7 sono pagati a rate”, afferma Findomestic mettendo in evidenza come la ”morosità risulta pari all’1%, una cifra fisiologica che dimostra che gli italiani non hanno problemi a pagare le rate”. Ma se per acquistare hi-fi, tv, elettrodomestici e mobili a rate gli italiani sono ancora riflessivi, nell’acquisto di auto e moto il credito al consumo rappresenta il 50% dei consumi. ”Un’auto su due è acquistata a rate”, aggiunge l’Osservatorio Findomestic, secondo il quale lo scorso anno ogni famiglia italiana ha destinato all’acquisto di un’auto nuova 1.110 euro, a fronte dei 133 spesi per il motorino ed i 629 per i mobili.

La tenuta dei consumi nel 2004 – continua l’Osservatorio – non sembra però rispecchiare il ‘sentiment’ degli italiani sulle prospettive future del paese: il 51% si dice infatti inquieto per l’avvenire, a fronte di un 12% che si dichiara rassegnato. Il giudizio degli italiani sulla situazione del paese è ”negativo, insufficiente” ed in netto calo rispetto al 2003: lo scorso anno il voto assegnato è risultato pari a 4,79, in calo quindi rispetto al 5,24 dell’anno precedente.
Nonostante questo, però, gli italiani sono al di sopra della media europea (voto 4,71 contro il 5,10 del 2003).

A livello regionale, i consumi mostrano una maggiore dinamicità al centro-nord, mentre il sud ‘rimane ancora indietro’, conclude Findomestic sostenendo questa tesi dati alla mano: le famiglie più spendaccione per auto e moto sono quelle del centro Italia (il Lazio regione dei centauri con 164 euro l’anno a famiglia; Toscana, Umbria e Marche regine per le auto con 1.137 euro), mentre la Lombardia è leader in termini di superfici riconducibili alla grande distribuzione e l’Emilia Romagna per la spesa annuale in mobili. Il Mezzogiorno, invece, arranca un pò in tutte le voci esaminate dall’osservatorio, con campania e Puglia fanalini di coda per la spesa in auto (solo 664 euro l’anno a famiglia), e Basilicata e Calabria per quella in moto nuove (77 euro).