Modena guadagna un nuovo primato: quello della provincia, a livello regionale, più dinamica nel campo della ricerca industriale. Lo dicono i dati che saranno presentati al convegno su “Ricerca e territorio” che si svolge mercoledì 2 febbraio alle ore 9, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università, in via Vignolese 905/A. L’iniziativa è l’occasione per fare un bilancio del primo programma regionale per la ricerca industriale, l’innovazione e il trasferimento tecnologico
Il territorio modenese guida la classifica dei progetti di ricerca industriale presentati e approvati dalla Regione con il primo bando del 2004: 103 i progetti presentati da Modena (di cui 51 ammessi a finanziamento), mentre Bologna ne ha presentati 102 (48 finanziati) e Reggio Emilia 59 (finanziati 34). Distanziate e con numeri molto piccoli le altre province della regione.
Quanto sia crescente l’interesse del mondo industriale verso queste nuove opportunità lo dimostra il fatto che al secondo bando del 2004, di cui non si conoscono ancora i risultati, i progetti di ricerca industriali presentati a Modena sono più che raddoppiati, passando a 215.
Analizzando nel dettaglio i risultati del primo bando, emerge che la maggioranza delle imprese modenesi ammesse ai contributi per la ricerca è del comparto meccanico con una netta prevalenza dell’industria dell’automazione. Rilevante anche l’impatto economico: i 51 progetti modenesi prevedono investimenti per 22 milioni di euro di cui 8,3 milioni sono finanziati con contributi regionali (che vanno a coprire il 39,3 per cento della spesa). Interessante anche l’analisi dei progetti. Quaranta di essi prevedono l’assunzione di nuovo personale di ricerca; 45 l’attivazione di collaborazioni continuative di ricerca con Università e altri enti; 34 contratti con laboratori accreditati dal ministero dell’Innovazione; 27 progetti hanno invece l’obiettivo di concludersi con la registrazione di brevetti.
Interessante anche il dato sulla dimensione delle imprese ammesse a contributo. Le più vitali sono le piccole imprese con il 57 per cento; seguite dalle grandi con il 25 e dalle medie con il 18.
Che il sistema di ricerca modenese sia tra i più avanzati è dovuto anche all’alto numero di laboratori presenti sul territorio: sono 55 tra pubblici e privati. I Centri per l’innovazione con invece Democenter, Consorzio Sipe, Citer e Centro ceramico (quest’ultimo con sede a Bologna e un laboratorio nel distretto ceramico di Sassuolo). Di grande rilievo la rete di ricerca sviluppata dall’Università e che riguarda principalmente quattro grandi aree, meccanica avanzata, nuovi materiali, biotecnologie, energia e ambiente.