Nel periodo tra il 2000 e il 2006, si stima che l’Unione Europea abbia erogato oltre 420 milioni di euro – in gran parte gestiti tramite la Provincia – a beneficio del territorio modenese tra Fondi strutturali, Obiettivi 2 e 3 e diversi programmi di iniziativa comunitaria (Pic). Questi sono infatti gli strumenti attraverso i quali l’Ue ha finanziato programmi e progetti con l’obbiettivo di promuovere lo sviluppo dei Paesi membri in vari settori: dalle infrastrutture ai servizi pubblici, dalla scuola alla ricerca, dagli aiuti ai singoli settori produttivi ai progetti di scambio culturale eccetera.


Ma ora, con l’Europa allargata a 25 Paesi, questo sistema di sostegno e finanziamento dovrà cambiare. L’attuale regime si concluderà infatti nel 2006 per arrivare poi alla riforma dei fondi strutturali relativa al periodo 2007-2013. Riforma che non solo modificherà l’entità e la strutturazione delle risorse, ma anche gli obiettivi e le iniziative che queste andranno a finanziare. Tale processo, appena avviato, prevede un percorso di negoziazione tra Commissione Europea, Stati nazionali, Regioni e sistemi locali. “Vogliamo essere protagonisti di questa fase – annuncia il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini – perché Modena possa continuare ad avere un ruolo importante nella nuova Europa allargata. Certamente ci sarà una diminuzione delle risorse a disposizione dei singoli Paesi, e questo impone al “sistema Modena” di muoversi in maniera coordinata, definendo le priorità d’intervento e facendo tesoro dell’esperienza preziosa maturata in questi anni”. Proprio per avviare il confronto su questo tema la Provincia ha organizzato il workshop “Tre sfide per l’Europa”, in programma venerdì 6 maggioalle 15.00, alla chiesa di San Paolo, in via Francesco Selmi.

Per quanto riguarda i Fondi strutturali, nel periodo 2000-2006 si stima siano arrivati a Modena complessivamente 428 milioni di euro. Qualche esempio: le risorse dell’Obiettivo 2 (riconversione economica e sociale di aree svantaggiate) hanno assegnato circa 20 milioni di euro a 200 imprese private della montagna e del Carpigiano e soggetti pubblici. Per quanto riguarda i fondi Obiettivo 3 (politiche di istruzione, formazione e occupazione) la stima è di 110 milioni di euro nel periodo 2000-2006 che hanno consentito di svolgere 856 mila ore di formazione a oltre centomila allievi. Poi c’è il versante dei contributi agricoli (oltre 284 milioni di euro nei sette anni considerati) e i Pic, finalizzati a progetti di sviluppo nelle politiche del lavoro, turismo e cultura: da Agevol (inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati) a Transromanica al Gal, Gruppo di azione locale, agenzia di sviluppo dell’Appennino modenese-reggiano attivo da anni.