“Smentisco decisamente – ha affermato l’assessore regionale alla Sanità, Giovanni Bissoni, intervenendo nel dibattito che si è improvvisamente riacceso sulla cura Di Bella – la notizia secondo cui la Regione Emilia-Romagna avrebbe autonomamente deciso di porre a carico del Servizio sanitario regionale i costi della cosiddetta ‘terapia Di Bella’. Abbiamo ben chiaro che questa decisione è al di fuori della competenza delle Regioni e potrà essere eventualmente considerata soltanto dalla Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa)”.


“Fanno ovviamente eccezione i 30 pazienti i cui oneri sono stati posti a carico della Regione da una sentenza della magistratura ed i 3 pazienti che hanno fatto parte dello studio osservazionale condotto a suo tempo – continua Bissoni -. E’ vero invece che la Regione ha da alcuni anni esteso l’assegno di cura anche alle famiglie con gravi pazienti oncologici assistiti a domicilio, qualora si trovino in condizioni economiche disagiate e incorrano in spese rilevanti”.

“Alcune di queste famiglie – conclude l’assessore – potrebbero eventualmente utilizzare il contributo economico che viene loro riconosciuto anche per far fronte agli altissimi costi della ‘cura’ Di Bella, che non costituisce tuttavia titolo per l’accesso all’assegno di cura”.