Sette ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettanti anarco-insurrezionalisti (quattro uomini e tre donne) sono state eseguite dalla Digos di Bologna. I provvedimenti riguardano episodi avvenuti a Bologna, fra cui la pentola esplosiva trovata nel luglio 2001 a pochi passi dalla Questura e i plichi esplosivi inviati a Prodi e ai vertici dell’Ue, tra fine 2003 e inizio 2004.

Due delle sette ordinanze notificate stasera da Bologna sono state emesse a carico di due persone già finite in carcere stamani nell’ambito del filone d’indagine romano.



Altri tre provvedimenti della procura bolognese, nei confronti di due donne di 29 e 35 anni e ad un giovane di 28, sono stati notificati nel capoluogo emiliano, mentre uno è stato notificato a Locri e un altro, ad un ragazzo di 22 anni, nella provincia di Roma.




Per tutti e sette l’accusa è di aver “promosso, diretto, costituito e organizzato, in concorso fra loro, l’associazione sovversiva con finalità di eversione dell’ordinamento democratico denominata ‘Cooperativa artigiana Fuoco e affini’, poi confluita nel Fai (Federazione anarchica informale), diretta a sovvertire gli ordinamenti economici e democratici”.



Tutti e sette sono poi accusati di aver propagandato sul territorio nazionale, attraverso il bollettino, sia cartaceo che web, “Croce nera anarchica”, il sovvertimento di ogni ordinamento giuridico ed economico della società.



Il sito del bollettino è stato oscurato dalla polizia postale.