Il gip Elisa Picaroni ha convalidato l’arresto di Domenico Bottari, 32 anni, originario di Scaletta Zanclea, che martedì scorso ha ucciso con otto colpi di pistola lo studente della facoltà di matematica dell’università di Bologna, Riccardo Venier, 22 anni, di Monghidoro, al quale era legato da una ossessione amorosa non corrisposta.
L’udienza è durata circa tre ore, nel corso della quale Bottari ha ripercorso la sua confessione: il giovane si era infatti costituito mezz’ora dopo il delitto alla polizia ferroviaria di Bologna. Bottari resta in carcere in isolamento alla Dozza di Bologna con l’accusa di omicidio premeditato aggravato da motivi abbietti e dal fatto di avere agito con crudeltà.
All’udienza erano presenti i due legali – gli avvocati Piero Gennari e Silvio Maltese, oltre al pubblico ministero Licia Scagliarini – che non hanno avanzato richiesta di perizia psichiatrica, riservandosi l’eventualità di poterlo fare più avanti. L’accusa ha ritenuto a sua volta di non richiederla. Il giovane è apparso nervoso e ha ripercorso il suo racconto ribadendo che era venuto a Bologna con l’intenzione di farla comunque finita con la sua ossessione per Riccardo, anche se si sarebbe comportato in modo confuso non sapendo bene come fare, e se togliersi o meno la vita o se chiudere quel rapporto doloroso in altro modo.