I prezzi alla produzione industriale sono aumentati a giugno del 3,7% su base annua e dello 0,6% rispetto a maggio. Lo comunica l’Istat. L’indice calcolato al netto dei prodotti petroliferi raffinati e dell’energia elettrica, gas ed acqua ha registrato una variazione congiunturale pari a meno 0,1 per cento, mentre quella tendenziale è stata pari a più 1,4 per cento.

La variazione della media dell’indice generale negli ultimi dodici mesi rispetto a quella dei dodici mesi precedenti è risultata pari a più 4 per cento. La variazione della media dell’indice generale dei primi sei mesi rispetto a quella dei primi sei mesi 2004 è stata pari a più 4,2 per cento.

In termini congiunturali, i prezzi dei beni di consumo hanno registrato un aumento dello 0,1 per cento, quelli dei beni strumentali un aumento dello 0,2 per cento, i prezzi dei beni intermedi una diminuzione dello 0,5 per cento e quelli dell’energia un aumento del 4,1 per cento. Rispetto al mese di giugno 2004, le variazioni sono state pari a più 0,6 per cento per i beni di consumo (più 0,9 per cento per i beni di consumo durevoli e più 0,4 per cento per i beni di consumo non durevoli), a più 1,5 per cento per i beni strumentali, a più 1,8 per cento per i beni intermedi e a più 15,3 per cento per l’energia. Nei primi sei mesi del 2005, l’incremento più elevato, rispetto allo stesso periodo del 2004, è stato registrato dal raggruppamento dell’energia (più 13,0 per cento).

L’aumento congiunturale più rilevante è stato registrato nel settore dei prodotti petroliferi raffinati (più 7,6 per cento). Incrementi congiunturali significativi sono stati inoltre riscontrati nei settori dell’energia elettrica, gas e acqua (più 1,1 per cento, dovuto all’aumento del prezzo del gas naturale distribuito), dei prodotti delle miniere e delle cave (più 0,9 per cento, determinato dal rialzo del prezzo del gas naturale estratto), delle macchine ed apparecchi meccanici e dei mezzi di trasporto (per entrambi più 0,3 per cento).

Variazioni congiunturali in diminuzione hanno interessato i settori dei metalli e prodotti in metallo (meno 1,0 per cento, determinato dal calo dei prezzi del comparto metallurgico e dei prodotti in metallo), dei prodotti chimici e fibre sintetiche ed artificiali (meno 0,6 per cento, per effetto principalmente dei ribassi registrati dai prodotti chimici di base) e degli apparecchi elettrici e di precisione (meno 0,1 per cento).